Matteo Renzi interviene alla direzione nazionale del Pd e parla anche del Sud Italia. Per il presidente del Consiglio “il Mezzogiorno ha tutto per poter ripartire”. E racconta: “Mi è capitato, in volo, di sentirmi dire da uno steward di San Francisco quanto lui amasse San Francisco: ‘certo, San Francisco non e’ affascinante come Rio de Jainero e non e’ bella come Napoli, ma mi ha segnato’, mi ha detto. Napoli, in quel racconto, con la bellezza dei posti e la genialità dei suoi abitanti era vista come il benchmark irraggiungibile da uno che aveva cambiato la sua vita a San Francisco. Quando parliamo del Sud ritroviamo l’orgoglio. Forse allora finiremo di piangerci addosso".
L’ex sindaco di Firenze continua: “Ci serve un vero patto tra di noi. Il Mezzogiorno non può diventare il luogo di una battaglia interna. Ci serve una chiarezza forte, e cioè che se l’Italia in questo anno si è rimessa in moto è merito del Pd". "Sostenere che noi stiamo ripartendo perché ci sono fattori esterni è banale e frutto della pigrizia intellettuale. Se l’Italia sta ripartendo è perché in questo anno, dopo decenni di occasioni perdute, ci siamo messi a far le cose che dovevamo fare". "Abbiamo trovato il responsabile, è il Pd ora. Siamo noi a governare, a Roma e sui territori. Se falliamo abbiamo perso noi, se vinciamo, ha vinto l’Italia".
Renzi risponde poi a Roberto Speranza, che nel suo intervento alla Direzione aveva chiesto una sterzata dell’azione del governo: "Sterzata no, gruppo di lavoro sì. Sterzata no – spiega il premier – perché dare una sterzata vorrebbe dire o che fino a oggi stavamo fermi o che dobbiamo girare rispetto a una direzione che invece è giusta". Invece, prosegue Renzi, si può pensare alla formazione di un gruppo di lavoro sul Sud, del quale si dovranno occupare i due capigruppo e i due vice segretari.
L’ex sindaco di Firenze sottolinea anche di non sottovalutare “le questioni politiche che stanno alla base del fatto che alcuni di noi non hanno votato la fiducia su alcuni provvedimenti di riforma: è il segno di resistenze profonde".
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