Abolite "le barriere" tra la "persona" del Papa e la gente, papa Francesco puo’ diffondere il suo messaggio che risponde alle attese profonde dell’umanita’. Ha "messo la Chiesa in movimento", e da lui ci si puo’ aspettare un rinnovamento fatto anche di "riforme" strutturali, ma non solo, che da Roma potrebbe investire tutta la Chiesa nel mondo. Cosi’ padre Federico Lombardi sintetizza i primi mesi del pontificato di Francesco, sottolineando che tutto questo e’ possibile anche grazie alla spiritualita’ del papa latinoamericano, che cerca la volonta’ di Dio "in cammino", nella storia, come insegnava sant’Ignazio di Loyola. E tutto questo e’ possibile in primo luogo grazie alla rinuncia di Benedetto XVI, che "ha segnato quest’anno e continuera’ a segnare anche le prossime epoche della Chiesa". Lombardi, gesuita come papa Bergoglio, ne parla in una ampia intervista alla Radiovaticana, in cui fornisce chiavi interpretative per il futuro del pontificato. La sua lettura prende le mosse dalla rinuncia di papa Ratzinger: "e’ un’ apertura di una strada, diciamo di una possibilita’, che, come diceva bene Benedetto, proprio nella sua motivazione alla rinuncia, e’ connessa anche ai tempi che noi stiamo vivendo. Non tanto, quindi, ad una sua semplice situazione personale, quanto alla collocazione nei tempi con l’accelerazione, l’accumulo dei problemi che pongono".
Benedetto XVI lo ha compreso con "lucidita’" e "umilta’". "L’abolizione delle barriere tra la persona del Papa e la gente che egli ha incontrato – osserva Lombardi cercando una spiegazione alla immediata attenzione mondiale verso il nuovo papa – e’ stato capito molto semplicemente e direttamente da tutti: il Papa interpreta effettivamente l’amore di Dio Padre per tutte le sue creature".
Al momento "l’impulso al rinnovamento e’ concentrato" a Roma e nella persona del Papa, ma c’e’ da sperare che si diffonda a tutta la Chiesa e in tutto il mondo, a una chiesa che vada verso i poveri e le periferie, e viva uno "stile missionario" giacche’ papa Francesco ha una idea precisa di riforma: "Le fatidiche modifiche strutturali, le riforme di cui tanto si parla – rimarca Lombardi – servono o valgono intanto in quanto le strutture, gli strumenti o le organizzazioni sono effettivamente al servizio dello spirito e dell’annuncio del Vangelo".
Per questo anche le riforme suggerite dal consiglio degli 8 cardinali, ben vengano, ma solo se al primo posto resta "l’annuncio del Vangelo e la missione della Chiesa". E in questa prospettiva Lombardi suggerisce di leggere tutte le "consultazioni, le diverse commissioni per rendere piu’ trasparente, piu’ efficace la testimonianza delle strutture", anche amministrative e anche del Vaticano: c’e’ in ballo il "rapporto tra lo spirito e i suoi strumenti di espressione". Il Papa "ha messo la Chiesa in movimento", e questa accelerazione impressa dal papa latinoamericano grazie al suo messaggio, al suo esempio e alle tante iniziative, parte dal suo cercare le novita’ che Dio ci chiede nella nostra vita, uno degli insegnamenti di Ignazio di Loyola. Questo, osserva Lombardi, caratterizza sia la sua spiritualita’ che il suo governo, la "Chiesa e’ messa in movimento. Non vengono presentati degli obiettivi precisi, delle immagini precise di come dovra’ essere organizzata la Chiesa domani per arrivare a questo obiettivo". Per il portavoce questo e’ "uno degli aspetti piu’ caratteristici del pontificato".
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