Legge di Stabilità, rimane ancora insanata la questione prima casa che riguarda milioni di italiani residenti all’estero. Per chi ha nel cuore l’Italia e vuole mantenere le sue radici pur nelle difficoltà economiche, la differenza è importante. Siete italiani nel mondo, regolarmente iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero)? Ebbene, siete obbligati a pagare sulla vostra prima casa in Italia. Attenzione, però: l’aliquota che vi toccherà pagare sarà quella relativa alla seconda abitazione! Sì, perché l’Italia considera la vostra proprietà immobiliare nello Stivale come seconda casa, anche se voi all’estero vivete in una casa in affitto e dunque non siete proprietari di alcuna abitazione!
Sono in pochissimi a salvarsi da questa che resta una vera e propria discriminazione nei confronti degli italiani oltre confine. Si salvano dal pagamento solo gli iscritti in quei comuni che hanno deciso di considerare prima casa anche quella degli iscritti Aire. Ma questo accade solo nel 20% dei casi, dunque solo in minima parte, tutti gli altri saranno obbligati a pagare.
Questo della casa in Italia dei connazionali oltre confine è un tema che a noi dell’USEI sta particolarmente a cuore. Continueremo a batterci affinchè si metta fine a questa ingiustizia. Fino ad oggi i parlamentari eletti all’estero, nonostante gli sforzi di alcuni, non sono riusciti ad essere ascoltati su questo fronte. Forse perchè continuano a spaccarsi anche su questo, una cosa che l’USEI – una formazione politica indipendente dai partiti – non riesce davvero a capire. Come ci si può dividere su un tema così sentito che riguarda milioni di italiani a prescindere dal loro schieramento politico? E se non c’è unità d’intenti tra chi deve rappresentare gli interessi comuni, come si può ottenere giustizia?
*presidente USEI, Unione Sudamericana Emigrati Italiani
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