Nel Pd questa giornata di campagna congressuale verrà ricordata come la giornata dei detersivi. Tutto parte con la frase pronunciata ieri in una manifestazione pubblica a Prato da Matteo Renzi: "Il governo faccia quello che dice il Pd, altrimenti finish". Un avvertimento ad Enrico Letta in piena regola, l’annuncio di una svolta nei rapporti tra l’esecutivo e il vertice del partito, a cui l’avversario principale del sindaco di Firenze nella corsa al vertice del Pd, Gianni Cuperlo, ha risposto oggi con una battuta via twitter: "Se vinco io, o Enrico Letta fa quello che dico io, o Dash". Provocazione raccolta a sua volta dallo stesso Renzi, durante il format #matteorisponde: "Certo, che questi candidati che fanno battute…". Come se non bastasse, ad animare il botta e risposta su twitter, è intervenuto il terzo candidato alla segreteria, Giuseppe Civati: "Senza detersivi, né diversivi: si voti a marzo".
Nel frattempo, un quarto protagonista della "battaglia" dei detersivi, chiudendo il cerchio, prendeva le parti del presidente del Consiglio Enrico Letta: "C’è un tempo per Dash, uno per Finish, poi arriva e vince Coccolino". Fuor di metafora, la campagna congressuale che porterà alle primarie dell’8 dicembre si sta sempre di più caratterizzando come un confronto sul sostegno all’esecutivo Letta. Dopo le varie marche di detersivi, la parola più usata dai candidati è "alibi". Durante la presentazione del libro ‘Basta piangere’ di Aldo Cazzullo, Renzi è tornato ad invocare una svolta generale: "Dire oggi ‘basta piangere’ significa mettersi in gioco. La mia generazione ha smesso di avere sogni grandi. Abbiamo dei sogni extra small, ma se torniamo ad avere delle visioni extra large, l’Italia può smettere di piangere".
Durante la diretta twitter pomeridiana, l’appello agli elettori: "L’8 dicembre avete la possibilità di annullare gli alibi. Se un paio di milioni di persone provano davvero a cambiare verso, nulla sarà più come prima. Se le cose andranno come io spero, nella direzione di un cambio radicale, la politica tornerà a fare il suo mestiere. Più persone andranno a votare e più sarà facile cambiare".
Il sindaco spiega quale sarà il rapporto con il governo Letta: "Non vogliamo smarcarci, vogliamo fare ciò che serve all’Italia: dalla legge elettorale alle regole sul lavoro". Nessuno sconto per il governo, anche se con dei distinguo rispetto a Renzi, è ciò che chiede anche Gianni Cuperlo: "Ci vuole una svolta, più coraggio e radicalità. Ora il governo non ha più alibi. Bisogna affrontare l’emergenza economica e sociale con più coraggio perché la crisi non è finita e quindi bisogna dare risposte adesso". E’ giusto che il Pd incalzi l’esecutivo, aggiunge Cuperlo, "ma non deve fare come la destra che ha sempre minacciato di farlo cadere se non realizzava il suo programma". Sul lato del confronto interno, tiene banco invece il capitolo partecipazione. Nel quartier generale renziano si teme che la macchina organizzativa in vista delle primarie si sia mossa in ritardo.
Il rappresentante della mozione Renzi in commissione nazionale congresso, Fausto Recchia, ha lanciato oggi un appello in tal senso: "L’individuazione dei seggi in molte parti del Paese, a tutt’oggi, segna il passo; i 5.018 tra gazebo e circoli trasmessi al partito nazionale sono assai lontani dai quasi 9 mila seggi del 2012. Se non raggiungessimo quel traguardo, manderemmo un messaggio sbagliato, contrario all’interesse di tutti, che avrebbe come effetto quello di scoraggiare la partecipazione". Di tutto questo e di tanto altro discuteranno i tre candidati, venerdì sera alle 21 su Sky Tg24, nell’unico confronto tv previsto prima del voto dell’8 dicembre.
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