Silvio Berlusconi, intervenendo domenica alla scuola di formazione politica della Lega Nord, dice: "Vedrei bene un governo guidato da Mario Draghi". Così il Cavaliere evoca il suo candidato ‘preferito’, ma la platea non sembra apprezzare e parte qualche fischio di disapprovazione. Allora l’ex premier, si affretta ad aggiungere "da Draghi o da qualcun altro" di elevato profilo.
Apriti cielo. Matteo Salvini replica al leader di Forza Italia: "Mario Draghi? Una pazzia assoluta quella che ha detto Berlusconi. Silvio se lo scordi. Draghi – spiega il leader della Lega Nord – è una delle cause dei nostri problemi. Uno dei simboli dei drammi dell’Europa, delle regole sbagliate, dell’euro che ha fatto strage di imprese. Come dire a qualcuno che ha appena preso l’influenza di uscire sul balcone a petto nudo".
Prende la palla al balzo Raffaele Fitto, per evidenziare quanto il centrodestra sia in confusione. Per il leader dei Conservatori e Riformisti “il centrodestra è nel caos”, e la giornata di domenica “con Silvio Berlusconi – spiace sottolinearlo – che nella stessa mezz’ora conferma lo schiacciamento sulla Lega e poi parla di una ipotetica candidatura Draghi, fa capire bene che si brancola nel buio, si naviga a vista, senza idee e senza strategia". "La vecchia logica dei tavoli in stanze chiuse ha prodotto, nel centrodestra, la perdita di 12 milioni di voti. Per noi le primarie – conclude Fitto – servirebbero proprio a ridare aria, ad aprire porte e finestre, a mobilitare energie, rimettendo il centrodestra in comunicazione con un mondo perduto, smarrito, deluso e disilluso".
Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Berlusconi ha solo portato ed esempio il nome di Draghi. In ogni caso non è un mistero per nessuno che Berlusconi avrebbe voluto il presidente della Bce come sfidante di Matteo Renzi e che già in passato Draghi ha declinato l’invito chiarendo che il suo mandato a Francoforte scade nell’ottobre 2019. Mentre in Italia, calendario della legislatura alla mano, si voterà prima.
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