Matteo Renzi ha partecipato insieme ad Angelino Alfano alla presentazione del libro di Bruno Vespa. Durante il confronto, il segretario nazionale del Pd, riferendosi alla durata del governo Letta, ha commentato con una battuta: “"Letta mangerà tanti panettoni? Spero non ingrassi come me". Un rimpasto di governo? "Rimpasto? Cosa c’e’ di piu’ vecchio di un rimpasto….".
Inizia come una trattativa in diretta (Alfano lo dice esplicitamente: "State assistendo non a una discussione, ma alla stipula di un contratto", sulle riforme), ma poi sfocia in un battibecco la discussione sul Senato tra Matteo Renzi e Angelino Alfano. Renzi propone di trasformare la camera Alta in una Camera delle Autonomie con come componenti rappresentanti degli enti locali, Alfano ipotizza piuttosto il taglio da mille componenti a cinquecento dei parlamentari lasciandone l’eleggibilità. "Ne parleremo", dice alla fine Alfano, mentre Renzi gli ‘raccomanda’ il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello. "Angelino con Quagliariello pensaci tu…", ironizza. "E’ il ministro delle Riforme", replica Alfano. "In altri Paesi – replica Renzi – non ci sono ministri delle Riforme o della Semplificazione. Meglio un ministro in meno e una riforma in più…".
Per quanto riguarda il finanziamento pubblico ai partiti: “Mi sta bene discutere con te – ha detto Renzi ad Alfano – dell’abolizione del finanziamento pubblico di partiti, anche se in questi anni avete fatto in altro modo, ma non guardiamo con lo specchietto retrovisore".
"Se i due ragazzi che hanno fondato Google si fossero chiusi in Italia a lavorare in un garage, sarebbe arrivata la Asl e li avrebbe chiusi dentro". Matteo Renzi parla "da sindaco" e dice "magari bastasse il silenzio-assenso, non cedo che sia sufficiente", replicando sul tema ad Agelino Alfano durante la presentazione del libro di Bruno Vespa. "Il cittadino oggi, se ha da fare un investimento, ha a che fare con la Sovrintendenza, con un sistema complicato di competenze fra Regione, Comune e Provincia", avverte il leader Pd.
"Noi non siamo la Cgil, siamo il Pd, un partito politico. Non significa non avere un grande rispetto per la Cgil, ma non siamo la Camera del lavoro d’Italia. Siamo un partito che ha rapporti con tutte le forze sindacali, ma questa liberta’ di fondo non mi impedisce" di fare delle critiche, da Confindustria, alla Cgil, alla Uil. Renzi ha citato ad esempio il fatto che gli industriali "hanno gestito corsi di formazione piu’ per dare lavoro a dei burocrati che ai giovani". "Quando la Uil fa il conto dei costi della politica – prosegue – io sono d’accordo. Perfetto, ma iniziamo a dire che anche i sindacati devono mettere online in modo trasparente tutti i denari che ricevono e che spendono". "Questo – ha concluso – non significa non rispettare i sindacati".
Cita Lucio Battisti il segretario del Pd Matteo Renzi per replicare ad Angelino Alfano circa le intenzioni del suo partito a proposito della riforma della legge elettorale. "Non era mai capitato – sottolinea il leader del Nuovo centrodesta durante la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa – che ci fossero i leader dei principali partiti di governo che la riforma della legge elettorale la vogliono davvero, come quelli che sono seduti a questo tavolo". "Mi sia permesso di citare Lucio Battisti – replica Renzi – lo scopriremo solo vivendo".
Nel corso della sua consueta chat su Twitter, Renzi ha puntato il dito contro il Movimento 5 Stelle: “O Beppe non controlla i suoi senatori, che e’ un’ipotesi, nel senso che non puo’ dire ai tacchini di anticipare il Natale, oppure non vogliono fare politica nell’interesse dei cittadini. Vediamo. Io sono molto fiducioso". "Quella fatta a Grillo non e’ una proposta di scambio, sono loro che in questi mesi hanno fatto proposte di scambio, come sulla presidenza della Repubblica. Ci sono dei provvedimenti che se fatti insieme ai senatori del M5S, come quello per l’abolizione del Senato, possono fare risparmiare un miliardo di euro. Perche’ parlano dei 40 milioni di euro e non di un miliardo? Se Grillo non firma non ha intenzione di tagliare i costi della politica ma solo di fare polemica con il Pd. Mi viene il dubbio – ha proseguito – che loro non vogliono cambiare ma solo protestare. Siete in parlamento per fare polemica con il Pd o per far risparmiare i denari dei cittadini? Insieme firmiamo per far risparmiare un miliardo, perchè non ci state?".
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