Un incidente incredibile, sotto l’occhio della telecamere di sorveglianza e di pochi passeggeri annichiliti che non hanno potuto fare nulla. Come non ha potuto fare nulla suo marito, Armando, che ha visto sua moglie, Annalisa Bola, filippina di 42 anni – madre dei suoi quattro figli – finire incastrata con parte del corpo nello spazio esiguo tra due vagoni della metropolitana della Linea 1, alla stazione Inganni di Milano.
La donna, trascinata alcuni metri, e’ morta quasi sul colpo, mentre il macchinista cercava di fermare il treno che aveva appena chiuso le porte ed era ripartito.
Erano le 0.51, in una stazione quasi deserta per via dell’ora tarda. Nella ricostruzione dei carabinieri, intervenuti sul posto, e dell’Atm (Azienda trasporti milanese), marito e moglie sono scesi a Inganni dal treno diretto a Bisceglie. Probabilmente erano reduci da una giornata di lavoro ed erano diretti nella casa in cui vivevano, in via Zurigo, poco distante dalla stazione. Con loro avevano delle borse, in cui c’erano gli abiti usati per il lavoro.
Lei era badante, Armando si occupava di pulizie. Annalisa, raccontano le immagini, si e’ allontanata dalla linea gialla di sicurezza sulla banchina parlando con il marito: ha improvvisamente perso l’equilibrio all’indietro, barcollando mentre Armando, senza riuscirci, ha cercato di trattenerla. E’ finita con parte del corpo nel piccolo spazio tra due vagoni, nonostante la presenza di un soffietto, rimanendo incastrata mentre il convoglio, dopo la chiusura della porta, stava ripartendo. Il conducente si e’ accorto subito di quanto stava accadendo e ha cercato di fermare il treno. C’e’ l’ha fatta in pochi istanti, ma ormai era troppo tardi.
La donna era gia’ morta quando sono arrivati gli operatori del 118 e i carabinieri. Armando, in stato di shock, e’ stato portato in ospedale. Era in uno stato tale che non e’ riuscito a ricostruire la tragedia. Lo fara’ non appena possibile. L’Atm, esprimendo cordoglio per la morte della donna e le condoglianze alla famiglia, si dice "vicina al proprio dipendente assai provato dall’accaduto che, nonostante la sua prontezza, ha avuto un esito cosi’ tragico".
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