In questi giorni ho assistito alle più disparate tesi tutte tendenti a dimostrare la "caduta" di Grillo. Io non ne sono tanto convinto, anzi credo il Movimento Cinque Stelle abbia dato dimostrazione di vitalita’ e prospettiva politica. Quando gli "esperti" fanno a gara per dimostrare il fallimento del Movimento alle ultime Amministrative dimostrano di essere incompetenti o faziosi. Paragonare il voto politico a quello amministrativo e’ una aberrazione madornale. Certamente un calo c’e’ stato, ma non quello che si vuol mostrare.
Vero, i grillini hanno perso il 50% dei voti, ma quali voti? E gli altri quanti voti hanno perso (Pd incluso)? Un esempio per tutti e’ Roma. Intanto partiamo dal fatto che ha votato il 50% della popolazione con un abbassamento della percentuale votanti del 20%. Chi vota la lista di Grillo in gran parte protesta o vota politicamente. Quanti di quegli astenuti avrebbero votato per Grillo? Secondo me tanti, forse in parte delusi, ma certo non erano attirati da una competizione Comunale che di per sè ha risvolti e conseguenze politiche (?) totalmente diversi da una competizione nazionale. A prescindere dagli astenuti, in lizza a Roma (come in proporzione in tantissimi Comuni) vi erano 19 candidati Sindaci ed una miriade di liste collegate con un migliaio di candidati che hanno polverizzato il voto. Di contro vi era una sola lista di Grillo con i suoi pochi candidati. Se ad ogni partito consentiamo una sola lista, il risultato state tranquilli che cambia. I candidati fanno votare per il loro sindaco nella speranza di essere eletti anche loro col premio di maggioranza. Non dimentichiamoci che si vota per un Sindaco e quindi anche la sua personalità conta.
A Roma non era candidato Grillo, che se candidato avrebbe ottenuto un risultato ben diverso. Candidate Grillo a Sindaco in ogni Comune e vedremo la differenza. Certo questa e’ una iperbole. Ma il movimento di Grillo e’ Grillo che piaccia o non piaccia. D’altronde cosa era successo al PdL quando per un certo periodo Berlusconi si era messo da parte? Questi (con le dovute differenze) sono i partiti che fanno riferimento ad un leader che ne e’ l’anima. I Cinque Stelle avrebbero grosse difficolta’ senza l’ex comico, ma anche il futuro del PdL non e’ certamente roseo senza il suo fondatore. Di sicuro hanno anche influito le gaffes di Grillo e le incapacita’ dei suoi Parlamentari, ma stiamo attenti che la continua arroganza della maggioranza politica attuale ed i suoi tentativi di turlupinare ancora gli italiani puo’ rinvigorire Grillo ed il suo Movimento. La volontà di non procedere alla cancellazione del "Porcellum" da parte del PdL (con questa legge, elezioni oggi lo farebbero vincere), la legge truffa (duro da ammettere, ma ha ragione Grillo) sui rimborsi elettorali, la melina sulla riforma dello Stato con nuovi saggi (35) e quindi con la certificazione dell’incapacita’ del Parlamento (e soprattutto di questi Parlamentari) di redigere un progetto originale di riforma credibile.
La sola capacita’ di provvedimenti tampone (vedi IMU e cassa Integrazione) e la incapacita’ di un progetto che porti fuori dalla crisi e ridia occupazione e crescita, stanno facendo il gioco di Grillo che forse e nonostante la sua incapacita’ di progettualita’ attirera’ di nuovo grandi e piu’ numerose masse di elettori. L’abilita’ retorica di un "Capopopolo" di non straordinarie capacita’ politiche, (ma almeno coerente, vedi 42 milioni rimborsi elettorali restituiti) e la concomitante incapacita’ della "Casta" che con le "larghe intese" rischia di diventare "Super Casta", potrebbe regalare il nostro Paese ad un movimento che dice di tutto (a volte anche bene ) e contro tutti.
La verita’ e’ che questa banda di politicanti ha il terrore di tornare alle preferenze o peggio (meglio per gli elettori) al collegio, ha il terrore di dover dare conto ad un elettorato oggi esautorato dai partiti e dai suoi leader. Il rapporto Parlamentare – Territorio non esiste più. La mia convinzione è che molti dei nostri politicanti credono che il pericolo sia passato e possano pensare di tornare alla "Seconda Repubblica". Cosi’ pensarono ciecamente le grandi Monarchie con la Restaurazione del 1815, ma la Rivoluzione, quella vera, era gia’ in atto. Oggi Grillo, che e’ piu’ un Robespierre (da trattoria) che un Napoleone, ha messo la pietra tombale su un periodo politico da dimenticare. Il grande e unico merito di Grillo e’ di aver aperto gli occhi agli italiani sulle aberrazioni della politica e dei suoi attori (principali e non). Se ne avra’ altri dovra’ dimostrarlo. Pensare pero’ che gli italiani siano disposti ancora a sopportare e’ una stupidita’ che non possiamo permetterci. A Grillo i nostri politicanti hanno gia’ regalato il 25%, speriamo non gli consegnino l’Italia.
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