"I dati rilevati dall’Istat evidenziano la necessità dell’avvio del percorso per la promozione della natalità e la protezione della fertilità che abbiamo messo in campo nei mesi scorsi". Lo ha detto in merito ai dati diffusi dall’Istat sulla denatalità italiana il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Attendo a breve i risultati del gruppo di lavoro che ho istituito pochi mesi fa, composto da esperti nelle materie correlate a questo tema: medici, psicologi, genetisti, esperti di tecniche di Pma, comunicatori, per definire il Piano nazionale sulla fertilità e dare l’avvio ad importante una campagna di comunicazione”.
“Il calo delle nascite registrato nel 2014, con 5.000 bimbi in meno rispetto al 2013 – prosegue Lorenzin -, pone il nostro Paese al livello minimo di nascite dall’Unità d’Italia ad oggi. Siamo vicini alla cosiddetta ‘soglia di non sostituzione’, vale a dire che le persone che muoiono non sono sostituite dai nuovi nati. Questo significa che siamo un Paese che muore. La denatalità porta implicazioni enormi che toccano tanti settori: economico, sociale, sanitario, pensionistico, tanto per citarne alcuni. Occorre quindi promuovere una consapevolezza nelle persone e un cambiamento culturale che porti negli anni ad una inversione di tendenza. Dobbiamo informare che la fertilità va protetta dai fattori che la mettono a rischio, tra cui le infezioni sessualmente trasmesse, nei confronti delle quali soprattutto i giovani hanno scarsa consapevolezza, e sensibilizzare le persone sul fatto che la possibilità di diventare genitori non è illimitata. Da qualche parte si doveva iniziare – conclude Lorenzin -, io ho cominciato dagli aspetti di mia competenza, quelli sanitari".
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