Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, in un’intervista a ‘La Repubblica’, afferma: “Noi siamo molto soddisfatti del testo attuale" sulla riforma del mercato del lavoro. "E il problema dei tempi esiste. Renzi ha sempre detto che bisogna presentarsi a inizio anno con le riforme fatte. Quindi ci può stare tutto, vedranno i deputati e Poletti, ma non che il governo non rispetti i limiti di tempo, con i decreti delegati pronti. La fiducia è una cosa molto seria. Si aprirebbe un problema politico grave" se alcuni deputati del Pd non la votassero.
"Non vogliamo dividere il Paese – prosegue Delrio -. Vogliamo che esca dal suo status attuale con una disoccupazione giovanile mori misura e una crescita negativa che dura da anni. Qualche decisione può dare fastidio, può smuovere un equilibrio consolidato. Ma qual è il Paese che abbiamo trovato, chi lo ha portato fin qua? Non c’è stato il coraggio di riformare gli enti locali, la pubblica amministrazione, la giustizia e non è questo è il motivo per cui l’Italia è in queste condizioni? La mancanza di decisione ha conseguenze peggiori del non scegliere".
Delrio sottolinea anche che "quando la Germania ha fatto la riforma del mercato del lavoro, il sindacato ha contribuito assumendosi una responsabilità enorme. Hanno avuto il coraggio di dialogare anche sui lavori poco pagati in nome dell’occupazione. Noi teniamo le porte aperte a tutti, ma non possiamo tenerle aperte all’immobilismo".
"L’ambizione del governo è stringere un patto sociale con i sindacati sul modello di altri grandi paesi. La Germania di cui parlavamo prima per esempio. Siamo pronti a fare tutti gli sforzi necessari come è avvenuto sull’Electrolux in condizioni difficili e alla fine il risultato è venuto. E com’era possibile fare anche a Terni. Naturalmente, la Cgil ha tutto il diritto di fare i suoi scioperi e compito di tutti è abbassare i toni. Se lo sciopero non c’è però, meglio. Significherebbe che si è trovata un’intesa".
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio si dice "amareggiato, molto dispiaciuto" per gli scontri sotto il ministero dello Sviluppo economico tra polizia e manifestanti dell’Ast di Terni. E assicura: "La ricostruzione dei fatti sarà trasparente. Non gettiamo la croce addosso a nessuno finché non sarà chiara la dinamica dell’episodio. Quello che mi sento di dire è che gli operai stavano facendo il loro mestiere difendendo il posto di lavoro. E i poliziotti facevano il loro. Anche gli agenti sono dei lavoratori".