Da omissione di soccorso ad abbandono di minore o incapace: cambia il capo d’imputazione per Marco Di Muro, unico indagato nell’inchiesta sulla scomparsa di Federica Mangiapelo, la ragazza di 16 anni trovata morta sul lago di Bracciano, il 1 novembre 2012.
Ecco, saranno presto compiuti due anni dalla scomparsa della ragazza e i genitori ancora non sanno come e perché è morta e se qualcuno ha responsabilità in questo terribile evento. La lentezza della giustizia italiana è caratterizzata da una pachidermica mollezza atavica, ma fino a che punto un tale stillicidio può caratterizzare la vita di due genitori che sono costretti a una vita sospesa, all’attesa, all’incertezza?
L’accusa ipotizzata nei confronti di Di Muro, l’allora fidanzato di Federica, mentre prima era di omicidio, in seguito è cambiata in omissione di soccorso, ma evidentemente non in modo definitivo. Oggi il nuovo capo d’imputazione, modificato dal Pm, è il reato di abbandono di persona minore o incapace cui è seguita la morte, in base all’art. 591 del codice penale. Forse questo è un passo avanti verso la verità, ma prima che si compia un intero cammino quanto ci vorrà? Probabilmente tra tre anni, tra appelli e rinvii, tutto sarà ancora in bilico; questa possiamo definirla giustizia?
Cos’è accaduto davvero quella notte sulle rive sabbiose del lago di Bracciano? Quale atto drammatico ha provocato l’arresto definitivo del cuore della ragazza? Avrebbe potuto salvarsi se soccorsa in modo tempestivo? Com’è possibile che una ragazza così giovane sia rimasta sola, al freddo, al buio, senza giubbotto, in un luogo desolato? Quanto sa il fidanzato riguardo questo mosaico a cui mancano così tanti tasselli? Qualcuno ha detto che ci sono molte ombre in questa vicenda, invece sembra che si sia stagliato il buio, una notte fatta di una melassa lattiginosa nella quale qualcuno ha lasciato l’identità di Federica sospesa.
Forse durante il processo sentiremo finalmente la voce di Marco, vedremo il suo volto, i suoi occhi, gli ultimi che hanno incrociato lo sguardo della ragazza ed è lecito domandarsi quali sentimenti abbia provato davvero per lei e quali emozioni si agitino oggi nel suo animo, dopo quasi due anni da quel luttuoso evento. Egli continua a dichiararsi estraneo alla morte di Federica, come ha sempre fatto fin dall’inizio, ma non era estraneo a un rapporto di coppia, e quindi dica, ci dica e risponda quando sarà il momento. Auspichiamo che i tempi si accorcino, e che non resti un caso lattiginoso come certe nebbie che si posano di notte su certe valli e taluni laghi.
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