Piu’ controlli alle frontiere estere, registrazione del nome dei passeggeri dei voli aerei interni e tracciabilita’ europea delle armi. Questa e’ la risposta del Consiglio Ue straordinario tenutosi a Bruxelles in seguito agli attentati di Parigi. "Anche tutti i cittadini comunitari dovranno essere controllati all’ingresso e all’uscita del’Unione europea, sia un controllo dei documenti che un vero controllo di polizia", ha spiegato all’uscita del Consiglio il ministro dell’interno Angelino Alfano che annuncia anche "piu’ controlli per i voli interni all’Ue, anche sulla singola persona soggettiva, un indurimento grave ma necessario in questo momento".
Il Consiglio ha trovato l’accordo anche per la registrazione del nome dei passeggeri e del posto occupato sull’aereo, in chiaro per un anno e con modalita’ piu’ protette per quattro anni a disposizione delle forse di polizia. Infine la tracciabilita’ delle armi per sapere da dove prendono le armi i jihadisti. "Oggi e’ difficile perche’ ogni Paese ha un ordinamento diverso", spiega Alfano, "noi vogliamo una tracciabilita’ omogenea a livello europeo. Ci vogliono tempi rapidissimi".
Secondo il ministro della giustizia Andrea Orlando, "prima ancora di cercare misure straordinarie, sarebbe bene chiudere i dossier attuali che ci consentirebbero di utilizzare gli strumenti disponibili, come la cooperazione tra soggetti giudiziari nazionali, il controllo dei dati personali, il rafforzamento di Eurojust e la costruzione di una procura europea". Orlando ha affermato che "non vogliamo reagire al terrore rinunciando al nostro Stato di diritto forte e decisivo".
Per quanto riguarda le risorse destinate alla prevenzione del terrorismo, il ministro ritiene che "non sono mai sufficienti ma gli investimenti ci sono stati e si possono ancora rafforzare". Per quanto riguarda le misure eccezionali prese dalla Francia, Orlando ritiene che in Italia "non c’e’ bisogno di stravolgere l’impianto costituzionale o rispondere con eccezionalita’ a questa situazione" in quanto "l’Italia ha gia’ seguito alle indicazioni dell’Onu" mentre "purtroppo l’Europa sta ancora discutendo nel suo insieme su come dare seguito a tutto questo".
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