In un’intervista esclusiva al settimanale Newsweek, Nafissatou Diallo ha raccontato la sua versione dei fatti: ”Per colpa sua mi trattano come una prostituta. Deve andare in prigione. Deve sapere che ci sono posti dove non può usare il suo potere e i suoi soldi”.
Ha ricostruito quanto sarebbe avvenuto sabato 14 maggio nella stanza 2806 dell’hotel Sofitel e ribadito di non aver mai ritrattato o cambiato versione: "Ho detto quello che Dominique Strauss-Kahn mi ha fatto. Non ho mai cambiato versione. Io so quello che mi ha fatto", ha dichiarato la cameriera.
Intervistata nell’ufficio del suo legale Thompson Wigdor, Diallo ha ricostruito nel dettaglio quanto accaduto sabato 14 maggio quando, "dopo aver bussato alla stanza 2806, quella di Strauss-Kahn, e non aver ricevuto risposta, sono entrata. Dal corridoio che si affacciava sulla camera da letto ho visto un uomo nudo con i capelli bianchi. ‘Mi scusi’ ho detto immediatamente e mi sono avviata verso l’uscita.
"Non devi scusarti” avrebbe risposto Strauss-Kahn, secondo la ricostruzione della donna, e le si sarebbe gettato addosso: "Mi ha detto ‘Sei bellissima’. Gli ho chiesto di fermarsi ché non volevo perdere il lavoro", ha spiegato Diallo.
"Non lo guardavo, avevo paura, non mi aspettavo nessuno nella stanza", ha aggiunto. "Mi ha spinto sul letto e ha cercato di avere un rapporto orale. L’ho spinto, mi sono alzata, volevo spaventarlo e ho detto che c’era il responsabile", ha proseguito la cameriera.
Strauss-Kahn avrebbe replicato che non c’era nessuno e nessuno l’avrebbe sentita. Dopo che Strauss-Kahn l’ha costretta a un rapporto orale, sarebbe riuscita scappare. "Sono corsa nel corridoio, ero nervosa, spaventata, non volevo perdere il lavoro", ha raccontato Diallo.
Mentre cercava di calmarsi ha visto Strauss-Kahn uscire dalla stanza con il bagaglio. "Non so come si sia vestito così velocemente. Mi ha visto e non ha detto niente", ha detto la cameriera. Diallo è poi rientrata nella stanza 2806, quella dove era stata assalita, per recuperare gli strumenti di lavoro.
Secondo il racconto della donna, poco dopo ha incontrato il responsabile dell’albergo nella hall che l’ha vista scossa. "Gli ho solo chiesto ‘Se qualcuno cercasse di violentarti in questo lavoro cosa faresti?’".
In quel momento è scattata la macchina e un’ora dopo aver parlato con il responsabile, è stata chiamata la polizia. La mattina seguente su Channel 7 ha saputo chi era l’uomo che l’aveva assalita.
Il telefono del suo appartamento ha iniziato a squillare, e Diallo ha svegliato la figlia e le ha preparato un bagaglio per mandarla da un parente. La bambina di 7 anni ha cercato di rassicurare la madre: ”Mia figlia mi ha detto ‘Mamma, la verità verrà fuori’ e sono stata contenta di ascoltare quelle parole”. Guardando avanti, Diallo dice che vorrebbe tornare a lavorare nell’albergo, ma nel reparto lavanderia.
Immediata la replica dei legali di Strauss-Kahn, che hanno dichiarato: "Vuole infiammare l’opinione pubblica".
In un’intervista esclusiva al settimanale Newsweek, Nafissatou Diallo ha raccontato la sua versione dei fatti: ”Per colpa sua mi trattano come una prostituta. Deve andare in prigione. Deve sapere che ci sono posti dove non può usare il suo potere e i suoi soldi”.
Ha ricostruito quanto sarebbe avvenuto sabato 14 maggio nella stanza 2806 dell’hotel Sofitel e ribadito di non aver mai ritrattato o cambiato versione: "Ho detto quello che Dominique Strauss-Kahn mi ha fatto. Non ho mai cambiato versione. Io so quello che mi ha fatto", ha dichiarato la cameriera.
Intervistata nell’ufficio del suo legale Thompson Wigdor, Diallo ha ricostruito nel dettaglio quanto accaduto sabato 14 maggio quando, "dopo aver bussato alla stanza 2806, quella di Strauss-Kahn, e non aver ricevuto risposta, sono entrata. Dal corridoio che si affacciava sulla camera da letto ho visto un uomo nudo con i capelli bianchi. ‘Mi scusi’ ho detto immediatamente e mi sono avviata verso l’uscita.
"Non devi scusarti” avrebbe risposto Strauss-Kahn, secondo la ricostruzione della donna, e le si sarebbe gettato addosso: "Mi ha detto ‘Sei bellissima’. Gli ho chiesto di fermarsi ché non volevo perdere il lavoro", ha spiegato Diallo.
"Non lo guardavo, avevo paura, non mi aspettavo nessuno nella stanza", ha aggiunto. "Mi ha spinto sul letto e ha cercato di avere un rapporto orale. L’ho spinto, mi sono alzata, volevo spaventarlo e ho detto che c’era il responsabile", ha proseguito la cameriera.
Strauss-Kahn avrebbe replicato che non c’era nessuno e nessuno l’avrebbe sentita. Dopo che Strauss-Kahn l’ha costretta a un rapporto orale, sarebbe riuscita scappare. "Sono corsa nel corridoio, ero nervosa, spaventata, non volevo perdere il lavoro", ha raccontato Diallo.
Mentre cercava di calmarsi ha visto Strauss-Kahn uscire dalla stanza con il bagaglio. "Non so come si sia vestito così velocemente. Mi ha visto e non ha detto niente", ha detto la cameriera. Diallo è poi rientrata nella stanza 2806, quella dove era stata assalita, per recuperare gli strumenti di lavoro.
Secondo il racconto della donna, poco dopo ha incontrato il responsabile dell’albergo nella hall che l’ha vista scossa. "Gli ho solo chiesto ‘Se qualcuno cercasse di violentarti in questo lavoro cosa faresti?’".
In quel momento è scattata la macchina e un’ora dopo aver parlato con il responsabile, è stata chiamata la polizia. La mattina seguente su Channel 7 ha saputo chi era l’uomo che l’aveva assalita.
Il telefono del suo appartamento ha iniziato a squillare, e Diallo ha svegliato la figlia e le ha preparato un bagaglio per mandarla da un parente. La bambina di 7 anni ha cercato di rassicurare la madre: ”Mia figlia mi ha detto ‘Mamma, la verità verrà fuori’ e sono stata contenta di ascoltare quelle parole”. Guardando avanti, Diallo dice che vorrebbe tornare a lavorare nell’albergo, ma nel reparto lavanderia.
Immediata la replica dei legali di Strauss-Kahn, che hanno dichiarato: "Vuole infiammare l’opinione pubblica".
In un’intervista esclusiva al settimanale Newsweek, Nafissatou Diallo ha raccontato la sua versione dei fatti: ”Per colpa sua mi trattano come una prostituta. Deve andare in prigione. Deve sapere che ci sono posti dove non può usare il suo potere e i suoi soldi”.
Ha ricostruito quanto sarebbe avvenuto sabato 14 maggio nella stanza 2806 dell’hotel Sofitel e ribadito di non aver mai ritrattato o cambiato versione: "Ho detto quello che Dominique Strauss-Kahn mi ha fatto. Non ho mai cambiato versione. Io so quello che mi ha fatto", ha dichiarato la cameriera.
Intervistata nell’ufficio del suo legale Thompson Wigdor, Diallo ha ricostruito nel dettaglio quanto accaduto sabato 14 maggio quando, "dopo aver bussato alla stanza 2806, quella di Strauss-Kahn, e non aver ricevuto risposta, sono entrata. Dal corridoio che si affacciava sulla camera da letto ho visto un uomo nudo con i capelli bianchi. ‘Mi scusi’ ho detto immediatamente e mi sono avviata verso l’uscita.
"Non devi scusarti” avrebbe risposto Strauss-Kahn, secondo la ricostruzione della donna, e le si sarebbe gettato addosso: "Mi ha detto ‘Sei bellissima’. Gli ho chiesto di fermarsi ché non volevo perdere il lavoro", ha spiegato Diallo.
"Non lo guardavo, avevo paura, non mi aspettavo nessuno nella stanza", ha aggiunto. "Mi ha spinto sul letto e ha cercato di avere un rapporto orale. L’ho spinto, mi sono alzata, volevo spaventarlo e ho detto che c’era il responsabile", ha proseguito la cameriera.
Strauss-Kahn avrebbe replicato che non c’era nessuno e nessuno l’avrebbe sentita. Dopo che Strauss-Kahn l’ha costretta a un rapporto orale, sarebbe riuscita scappare. "Sono corsa nel corridoio, ero nervosa, spaventata, non volevo perdere il lavoro", ha raccontato Diallo.
Mentre cercava di calmarsi ha visto Strauss-Kahn uscire dalla stanza con il bagaglio. "Non so come si sia vestito così velocemente. Mi ha visto e non ha detto niente", ha detto la cameriera. Diallo è poi rientrata nella stanza 2806, quella dove era stata assalita, per recuperare gli strumenti di lavoro.
Secondo il racconto della donna, poco dopo ha incontrato il responsabile dell’albergo nella hall che l’ha vista scossa. "Gli ho solo chiesto ‘Se qualcuno cercasse di violentarti in questo lavoro cosa faresti?’".
In quel momento è scattata la macchina e un’ora dopo aver parlato con il responsabile, è stata chiamata la polizia. La mattina seguente su Channel 7 ha saputo chi era l’uomo che l’aveva assalita.
Il telefono del suo appartamento ha iniziato a squillare, e Diallo ha svegliato la figlia e le ha preparato un bagaglio per mandarla da un parente. La bambina di 7 anni ha cercato di rassicurare la madre: ”Mia figlia mi ha detto ‘Mamma, la verità verrà fuori’ e sono stata contenta di ascoltare quelle parole”. Guardando avanti, Diallo dice che vorrebbe tornare a lavorare nell’albergo, ma nel reparto lavanderia.
Immediata la replica dei legali di Strauss-Kahn, che hanno dichiarato: "Vuole infiammare l’opinione pubblica".
In un’intervista esclusiva al settimanale Newsweek, Nafissatou Diallo ha raccontato la sua versione dei fatti: ”Per colpa sua mi trattano come una prostituta. Deve andare in prigione. Deve sapere che ci sono posti dove non può usare il suo potere e i suoi soldi”.
Ha ricostruito quanto sarebbe avvenuto sabato 14 maggio nella stanza 2806 dell’hotel Sofitel e ribadito di non aver mai ritrattato o cambiato versione: "Ho detto quello che Dominique Strauss-Kahn mi ha fatto. Non ho mai cambiato versione. Io so quello che mi ha fatto", ha dichiarato la cameriera.
Intervistata nell’ufficio del suo legale Thompson Wigdor, Diallo ha ricostruito nel dettaglio quanto accaduto sabato 14 maggio quando, "dopo aver bussato alla stanza 2806, quella di Strauss-Kahn, e non aver ricevuto risposta, sono entrata. Dal corridoio che si affacciava sulla camera da letto ho visto un uomo nudo con i capelli bianchi. ‘Mi scusi’ ho detto immediatamente e mi sono avviata verso l’uscita.
"Non devi scusarti” avrebbe risposto Strauss-Kahn, secondo la ricostruzione della donna, e le si sarebbe gettato addosso: "Mi ha detto ‘Sei bellissima’. Gli ho chiesto di fermarsi ché non volevo perdere il lavoro", ha spiegato Diallo.
"Non lo guardavo, avevo paura, non mi aspettavo nessuno nella stanza", ha aggiunto. "Mi ha spinto sul letto e ha cercato di avere un rapporto orale. L’ho spinto, mi sono alzata, volevo spaventarlo e ho detto che c’era il responsabile", ha proseguito la cameriera.
Strauss-Kahn avrebbe replicato che non c’era nessuno e nessuno l’avrebbe sentita. Dopo che Strauss-Kahn l’ha costretta a un rapporto orale, sarebbe riuscita scappare. "Sono corsa nel corridoio, ero nervosa, spaventata, non volevo perdere il lavoro", ha raccontato Diallo.
Mentre cercava di calmarsi ha visto Strauss-Kahn uscire dalla stanza con il bagaglio. "Non so come si sia vestito così velocemente. Mi ha visto e non ha detto niente", ha detto la cameriera. Diallo è poi rientrata nella stanza 2806, quella dove era stata assalita, per recuperare gli strumenti di lavoro.
Secondo il racconto della donna, poco dopo ha incontrato il responsabile dell’albergo nella hall che l’ha vista scossa. "Gli ho solo chiesto ‘Se qualcuno cercasse di violentarti in questo lavoro cosa faresti?’".
In quel momento è scattata la macchina e un’ora dopo aver parlato con il responsabile, è stata chiamata la polizia. La mattina seguente su Channel 7 ha saputo chi era l’uomo che l’aveva assalita.
Il telefono del suo appartamento ha iniziato a squillare, e Diallo ha svegliato la figlia e le ha preparato un bagaglio per mandarla da un parente. La bambina di 7 anni ha cercato di rassicurare la madre: ”Mia figlia mi ha detto ‘Mamma, la verità verrà fuori’ e sono stata contenta di ascoltare quelle parole”. Guardando avanti, Diallo dice che vorrebbe tornare a lavorare nell’albergo, ma nel reparto lavanderia.
Immediata la replica dei legali di Strauss-Kahn, che hanno dichiarato: "Vuole infiammare l’opinione pubblica".
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