‘Ma e’ Crozza che imita Monti o Monti che imita Crozza?’. L’attacco del premier al calcio e al suo mondo non e’ piaciuto a Gianni Rivera, che non esita a definire ‘fuori luogo e fuori tempo’ le parole espresse dal presidente del Consiglio in una conferenza stampa congiunta con il premier polacco Donald Tusk. ‘Chiudere il calcio per due o tre anni? Non e’ certo questo il modo di risolvere i problemi. E’ un peccato, avevo fiducia in Monti e nel suo governo – ha dichiarato l’ex campione del Milan e della nazionale, ora presidente del Settore giovanile e scolastico della Figc -, ma queste dichiarazioni fanno preoccupare, anche per il futuro del Paese.
‘In primo luogo – ha sottolineato Rivera – non si puo’ pensare di bloccare un’attivita’ importante come il calcio, colpendo milioni di appassionati per colpa di una frangia di malfattori. Tantomeno poi, credo, con l’obiettivo di far ‘maturare’ i cittadini. Il calcio da’ lavoro, ha un enorme indotto e lo Stato ne trae sicuramente vantaggio. Non mi risulta, inoltre, che le societa’ ricevano soldi pubblici, che se mai vanno al Coni e alle Federazioni per l’attivita’ istituzionale’. ‘Per abbassare il sipario sul calcio – ha continuato l’ex Golden Boy – Monti dovrebbe dimostrare che tutti i protagonisti sono corrotti e fare un bel decreto per bloccare tutto. A me questo calcio non piace, ma non mi sembra proprio che la situazione sia quella che ha descritto’. Rivera – che e’ stato a lungo deputato al parlamento e in Europa, e ha ricoperto anche incarichi di governo – ha fatto infine un’altra considerazione: ‘La politica la conosco e mi sembra che il premier, alle prese con seri problemi, abbia scelto di gettare la palla fuori dal campo. E’ un vecchio trucco che Monti, ormai un politico e non piu’ un tecnico, ha deciso di usare e se lo ha fatto comincio a preoccuparmi’.
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