Siamo tutti schiavi della benzina, ormai: se vogliamo muoverci con mezzi propri, auto o moto, ci tocca pagare il carburante. Se vogliamo prendere un aereo per viaggiare, dobbiamo essere disposti a pagare di più, perché anche l’aereo ha bisogno di combustibile. Insomma, la benzina è necessaria: a meno che non si pensi di girare sempre a piedi o in bicicletta. Mario Monti questo lo sa, per questo ha aumentato con la manovra ‘Salva Italia’ le addizionali sulla benzina, entrate in vigore il primo gennaio in sei Regioni (Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Umbria e Lazio); queste addizionali, insieme ai rincari delle accise su tutti i carburanti a partire dal 7 dicembre, avranno inevitabilmente effetti rialzisti sui prezzi. Di questo passo, sarà molto facile arrivare a pagare un litro di benzina al distributore ben 2 euro.
Non è proprio una bella notizia, considerato che gli ultimi dati Istat parlano di un costo della vita che cresce sempre più: nel 2011 l’inflazione ha raggiunto una media del 2,8%. Si tratta del più alto dato registrato dall’Istat dal 2008.
Ma se la benzina costa di più, automaticamente gli italiani si trovano a sborsare più soldi anche per i vari generi alimentari. Già, proprio così. La denuncia arriva dalla Confederazione italiana agricoltori: “Il ‘caro-benzina’ continua a tenere in tensione i prezzi dei prodotti alimentari (più 2,9% a dicembre su base annua) e costringe una famiglia su tre a tagliare i consumi a tavola”. "I rincari dei prodotti petroliferi (specie quello del gasolio agricolo) hanno pesato, e in maniera gravosa, anche sull’agricoltura”. E così anche al supermercato il conto si fa più salato. Tant’è vero che per effetto dell`aumento record dei prezzi petroliferi, la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica delle famiglie italiane ha sorpassato nel 2011 quella per gli alimentari (indagine Coldiretti). Dove andremo a finire di questo passo? Possibile che il governo sappia rastrellare risorse solo attraverso accise e tassazione?
Intanto per giovedì e venerdì è stato indetto lo “sciopero della benzina”: le associazioni dei consumatori aderenti a Casper (Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori) invitano gli automobilisti ad astenersi dal fare rifornimento di benzina e gasolio, come forma di protesta. Certo non sarà facile, per chi comunque è obbligato ad usare la macchina o la moto per recarsi al lavoro o per poter spostarsi.
In Italia vivere costa sempre di più. E se consideriamo che la stragrande maggioranza degli italiani appartiene al “popolo dei mille euro”, che ormai come potere d’acquisto sono diventati cinquecento, ci spiegate come cavolo si fa a campare?
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