Dar vita entro le elezioni europee del giugno 2014 ad un nuovo soggetto "moderato, riformatore e popolare" che faccia riferimento al Ppe, altrimenti anche per l’Udc c’e’ il rischio di "chiudere tutto e spegnere la luce". Lo ha detto il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, nel suo intervento all’assemblea nazionale del partito. Cesa ha fatto un’analisi molto critica dell’attuale quadro politico sottolineando le profonde debolezze del Pd e del Pdl senza nascondere "i problemi che riguardano anche la nostra area, perche’ sarebbe ipocrita nasconderli". "E’ importante che le diverse anime che compongono Scelta Civica – ha affermato – arrivino a una sintesi e si definisca al piu’ presto una linea politica".
Cesa si e’ poi rivolto al Pdl "che vuole tornare a Forza Italia e non a caso vuole liberarsi dei falchi, dei populisti, delle sue ali piu’ estreme. Si tratta – ha ricordato – di un processo che noi invochiamo da anni perche’ sono stati i populisti in questi anni a impedirci di approvare le riforme, di modernizzare l’Italia e l’anno invece ingessata in uno scontro permanente". "Il nostro Paese – ha quindi sottolineato Cesa – aveva bisogno ieri ed ha bisogno oggi di un Ppe italiano che metta finalmente insieme i moderati per dare forza alla loro voce". La proposta quindi e’ "dare vita ad una Costituente e Popolare che parli al Paese e crei le condizioni per un rilancio strutturale dell’Italia attraverso le riforme ed il solido ancoraggio all’Europa. Se tutti i moderati, di qualunque provenienza, sono disponibili a fare i passi necessari, le condizioni per costruire finalmente il Ppe in Italia ci sono". "Noi siamo pronti a fare la nostra parte – ha concluso Cesa – anche perche’ l’alternativa e’ chiudere tutto e spegnere la luce e questa e’ una responsabilita’ che io non vorrei e non voglio assumermi".
"Sosteniamo il governo Letta con lealta’ e forza, l’unico governo possibile come ci ha ricordato l’altro ieri il Presidente Napolitano", ha detto il segretario dell’Udc, che ha stigmatizzato il fatto che "non passa giorno che questo governo non debba difendersi da qualche attacco, e gli attacchi non sono quelli dell’opposizione". "Gli attacchi che giornalmente minacciano il governo – ha aggiunto – ne rallentano la marcia e allontanano sempre di piu’ i cittadini dalla politica, non sono quelli delle opposizioni ma arrivano dall’interno stesso dei partiti che compongono la maggioranza". "Quando volano i falchi – ha proseguito Cesa – e penso ad esempio a quelli del Pdl, io vedo volare in realta’ degli avvoltoi: populisti che per guadagnare un po’ di visibilita’ sono pronti a passare sul cadavere del Paese. Cosi’ come quando sento Renzi dall’altra parte ricordare ogni giorno che lui e’ amico di Letta – ha concluso – mi viene un brivido lungo la schiena".
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