Dopo l’Iraq, ci vogliono ancora una volta abbindolare con la solita solfa delle armi chimiche usate dai regimi, prima quello di Saddam ora questo di Assad: e’ una minestra riscaldata, pure scaduta. Dal 21 agosto scorso, da quando sono state usate le armi chimiche a Damasco, gira la voce che non sia stato Assad ad usarle ma i Ribelli, e non mancano le testimonianze sulla rete.
Ieri sera sono tornati a casa, dopo cinque mesi di prigionia, il giornalista e corrispondente della Stampa Domenico Quirico e il Professore belga Pierre Piccinin. Quest’ultimo ha rilasciato un’intervista alla radio RTL-TVi, affermando che ha sentito una conversazione tra i ribelli dalla quale si deduceva che il gas sarin e’ stato usato dai RIBELLI e non da Assad.
Parole forti che sembrerebbero confermare quanto da giorni passa sulla rete, e faccio notare che Piccinin ha detto anche che gli e’ costata molto questa rivelazione perché sin dal maggio 2012 lui sostiene la causa di una Siria Libera. Oramai e’ noto a tutti che l’Arabia Saudita e Il Qatar sono tra i soci di maggioranza che finanziano i ribelli; non voglio credere che ancora una volta sul banco mondiale si giochi la partita del DIO DANARO. Infatti la Siria e’ una zona altamente strategica per i piani petroliferi sia del Qatar che dell’Arabia Saudita; e anche il fatto che sono proprio questi due Paesi, partners commerciali di primo grado con l’America, a spingere appunto Obama a un intervento militare, non puo’ non generare sospetti sui veri interessi che stanno dietro alle parole di Kerry nel preannunciare l’ineluttabilità dell’offensiva.
Mi chiedo spesso perchè gli Americani, che sembrano oggi un po’ cambiati rispetto all’invasione della Bush Family, si prestano a questi giochi militari, perché usano due pesi e due misure. Due anni fa, quando iniziarono i primi focolai in Egitto, in Libia e poi nello Yemen, scrissi che a nessuno importava dello Yemen e della Siria e che interessavano solo i Paesi con giacimenti di petrolio. Aggiunsi che forse era perche’ un intervento in Siria avrebbe causato una reazione a catena da parte dell’Iran prima e della Russia dopo. E in effetti il rischio c’e’ anche adesso, ma con una piccola differenza: che i cosiddetti ribelli, coloro che vogliono ridare la libertà al popolo Siriano, forse non si sono resi conto di essere usati dai poteri forti che prima o poi consegneranno un conto da pagare, e sarà pure salato. Si è capito bene in Iraq e in Egitto. Dietro questo sporco affare ci sono delle nazioni potenti che alla fine vinceranno, e non ci saranno ne’ Papa ne’ Santi a scongiurare un destino ormai segnato.
Ci sono altre guerre nel mondo, forse più crudeli, anche se non esiste una guerra migliore dell’altra, la guerra e’ solo morte come ha detto papa Francesco. Ma nessuno parla di queste carneficine e a nessuno importa, semplicemente perché fa comodo vendere le armi a quelle aziende che pagano le campagne elettorali sia in America che in Europa, vedi la Finmeccanica. Potra’ mai esserci al mondo un posto dove un popolo puo’ vivere libero, dove i bambini possono trascorrere la loro infanzia senza soffrire, senza la paura di dover morire perche’ un maledetto circuito di plutocrati ha preso di mira il loro territorio? E’ utopia? Non vogliamo rassegnarci. L’utopia puo’ costruire il futuro e diventare progresso.
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