“Il MAIE della Repubblica Dominicana, conclusa la pausa natalizia, ha subito ripreso i contatti con i connazionali residenti sull’isola. Il 2015 inizia senza ambasciata d’Italia a Santo Domingo, anche a causa di un governo, quello guidato da Matteo Renzi, che si è dimostrato sordo alle richieste degli italiani nel mondo. E’ stato però nominato corrispondente consolare per le province di Las Terrenas e Samanà Ennio Marchetti, già coordinatore del MAIE a Las Terrenas. La nomina di Marchetti, persona pulita, lavoratore instancabile, ci riempie di orgoglio e soddisfazione e siamo certi che saprà fare un ottimo lavoro. Il Movimento Associativo Italiani all’Estero nella Repubblica Dominicana c’è, è presente e continua a crescere. Nei prossimi giorni verranno annunciate nuove nomine, nuovi coordinatori MAIE nell’isola caraibica, tutte persone bene inserite all’interno delle loro comunità, persone che hanno già dimostrato di saper fare la propria parte quando c’è stato bisogno di partecipare per il bene generale”. Così in una nota Ricky Filosa, coordinatore del MAIE in Centro America.
SANTO DOMINGO, FILOSA: AMBASCIATA ADDIO, MA NOI NON MOLLIAMO
“Mentre nella Repubblica Dominicana è tempo di elezioni Comites – anche se da parte della maggior parte dei candidati il silenzio è assordante -, come MAIE pensiamo a rafforzare la nostra squadra e a renderla più attiva sul territorio. In attesa di un grande congresso nazionale, continuiamo a lavorare provincia per provincia, per poter assicurare al Movimento Associativo della RD un grande futuro nell’intera zona dei Caraibi e del Centro America. E’ necessario che i connazionali – prosegue l’esponente del MAIE – si rendano conto di quanto sia importante farsi rappresentare da chi ha capacità e passione politica, oltre allo spirito di servizio, per non continuare a dare fiducia ai soliti noti, che si presentano con tante promesse e spariscono poi nei meandri delle istituzioni, paghi della poltrona ottenuta e indifferenti ai problemi della gente. Non è più possibile lamentarsi di costoro, se siamo noi stessi a consentire loro di perseverare nei loro comportamenti indecorosi. Cambiare si può – conclude Filosa -, basta non dimenticare i fatti avvenuti e dare la giusta attenzione a chi ha continuato a lavorare con impegno e dedizione per dare risposte agli italiani residenti all’estero ”.
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