Il sesso a pagamento a Roma? Di giorno e’ ovunque. Una inchiesta sulla prostituzione e’ andata in onda nella trasmissione ‘Ecg Regione Lazio’, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, emittente dell’universita’ Niccolo’ Cusano. I due giornalisti, fingendosi clienti in cerca di compagnia, alle undici di mattina si sono recati prima in viale Palmiro Togliatti, dove gia’ alle 11 diverse prostitute erano sul marciapiede pronte a contrattare prestazioni sessuali da consumare all’aperto.
"Andiamo a piedi, qui sotto, nel parco c’e’ anche un letto", dice una delle prostitute mentre invita i potenziali clienti a consumare un rapporto sessuale a pagamento all’interno di un parco a pochi metri dalla strada. Parco in cui in teoria sarebbe vietato e pericoloso entrare. Nel parco in questione ci sono anche dei lavori in corso ma "quelli che fanno i lavori stanno solo pulendo e non gliene frega niente se facciamo sesso, tranquillo nel parco c’e’ il letto, c’e’ tutto", ripete la ragazza, che insiste: "All’aperto nel parco e’ piu’ sicuro, in macchina e’ peggio, hanno messo le telecamere nei parcheggi. Dai andiamo che c’e’ pure il letto nel parco".
Subito dopo le fa eco un’altra prostituta, sempre sulla Palmiro Togliatti: "Dai andiamo, se vuoi io c’ho posto pure in macchina facciamo un po’ di strada e poi scendiamo nel parco. Nessuno ci fa la multa, nessuno ci dice niente".
Successivamente, i due giornalisti si sono recati su via Salaria. Alle 11.30 del mattino le prostitute pronte ad offrire prestazioni sessuali a pagamento erano gia’ diverse. Davanti alla motorizzazione civile il primo incontro con una ragazza: "Non sto aspettando l’autobus, vedi fermate dell’autobus qui?", dice lei. Il prezzo e’ sempre il solito: "Trenta bocca figa".
L’accoppiamento avverrebbe in auto, in uno dei tanti parcheggi che si trovano in prossimita’ della via. Un’altra prostituta, poco piu’ avanti, e’ stata appena scaricata da un cliente. "Per 50 euro lo facciamo senza", dice. Anche lei propone una "sveltina" all’aperto: "Andiamo qui sopra, non ci vede nessuno”.
L’ultimo incontro, prima di mezzogiorno, e’ forse il piu’ incredibile. Via dei Monti Tiburtini, non sono ancora le dodici del mattino. Una ragazza siede a bordo del marciapiede, poco dopo un distributore. Dall’altra parte della carreggiata. l’ospedale Sandro Pertini di Roma. "Che faccio? Sto a lavoro", dice ai due giornalisti che anche con lei hanno finto di essere clienti interessati a consumare un rapporto sessuale a pagamento. Anche lei e’ pronta a farlo all’aperto, incurante delle automobili che passano: "Andiamo nel parco qui, chi ci vede? Mica e’ da oggi che lavoro qui, ci sono anche dei gay che fanno sesso. E’ una cosa tranquilla". Conosce pero’ anche dei posti per appartarsi in macchina. E ai suoi due potenziali clienti che hanno paura di eventuali controlli, risponde: "Io conosco tutti, anche le guardie, la polizia. Mica do fastidio qua, sto da sola, non come all’Eur che sono tante. E poi sono regolata. C’ho il permesso di soggiorno".
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