L’indicazione del Pd è invece quella di votare scheda bianca nelle prime tre votazioni. Fonti parlamentari, riferiscono di un incontro tra lo stesso Fassina e Bersani a Montecitorio, dopo che l’ex segretario Pd aveva incontrato Renzi a Palazzo Chigi.
Continua la corsa al Quirinale. I partiti politici a Roma sono in fermento. Si fanno tanti nomi, su giornali e tv, ma i leader e gli esponenti delle varie forze politiche hanno tutti la bocca cucita. “Nessun nome, per non bruciarlo”, ripetono. E a proposito di nomi, fra decine di ipotesi e illazioni, torna a galla quello di Pierluigi Bersani, ex premier ed ex leader Pd.
Secondo quanto si apprende, infatti, la minoranza del Pd starebbe sondando il Movimento 5 stelle per trovare una convergenza sul nome di Bersani sin dal secondo scrutinio. Sarebbe stato Stefano Fassina a contattare alcuni esponenti 5 stelle per cercare una ‘sponda’ sul nome dell’ex segretario del Pd. Ma a patto che il nome di Bersani sia sostenuto "seriamente" e quindi già dalla seconda votazione.
Per il Pd al momento l’indicazione di partito e’ di votare scheda bianca nelle prime tre votazioni. Oggi, Bersani e Fassina sono stati visti a colloquio alla Camera dopo che l’ex segretario Pd aveva incontrato Renzi a palazzo Chigi.
La minoranza Pd sarebbe dunque tentata dalla proposta di Bersani al Colle, avanzata a sorpresa dal M5S. Il nome dell’ex segretario Pd è infatti nella ‘rosa’ per il Quirinale che domani i 5 Stelle sottoporranno alla Rete.
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