E’ in corso a Pesaro la festa del Partito Democratico, che in due settimane – dal 27 agosto all’11 settembre – ha visto un milione di partecipanti, secondo gli organizzatori. Ai ristoranti e bar hanno lavorato 2500 volontari. Proprio a loro Pierluigi Bersani, aprendo il suo intervento di chiusura della Festa Democratica, ha dedicato le prime parole: "Siamo al nostro record. Le feste crescono e il partito cresce con il volto dei nostri volontari, attraverso di loro noi presentiamo all’Italia il meglio di quello che siamo. Come tutti i volontari d’Italia, loro sono l’Italia che ci piace di piu’".
Oggi, alla chiusura, sono arrivati militanti da tutta Italia. Oltre 20mila persone sono ospitate in Piazza del Popolo ed in altre aree dove la manifestazione si puo’ seguire attraverso i mega schermi. Nell’aria, a Pesaro, un’energia contagiosa. Mentre il segretario sale sul palco, "Bersani, Bersani, Bersani", urla in coro la platea.
Dopo l’esordio, Bersani comincia a parlare dei temi più attuali: politica, economia, crisi, governo, il futuro del Paese.
Il leader del Pd – partito di "patrioti, autonomisti e riformatori – invita subito l’attuale esecutivo a confrontarsi con le proposte del Pd: "Questa manovra non ci mette in salvo e chiede soldi a chi i soldi non li ha. Non ci porta fuori dai guai, mentre a pochi passi da noi c’e’ un precipizio finanziario". Rivolgendosi alla maggioranza di governo: "Ci volete ascoltare, ci volete ascoltare? Noi siamo un partito di governo e siamo pronti, alla Camera come lo eravamo al Senato, con l’azione intelligente e combattiva dei nostri gruppi parlamentari, a dare il contributo delle nostre proposte. Ma non ci si dica che e’ impossibile, come fanno sempre quando si tratta di scomodare gli elettori della destra. Mentre per loro e’ tutto possibile quando bisogna far pagare la povera gente".
Bersani accusa governo e maggioranza "di aver mentito agli italiani, tenendo nascosta la crisi, e di aver aggravato la crisi con politiche dissennate". E ancora: "Li accusiamo di aver voluto e voler sopravvivere truccando le carte".
La destra italiana, per il segretario del Pd, ha offerto all’Europa "riti domestici, piccole patrie, regressioni democratiche e civiche di ogni genere, modelli personalistici sconosciuti alle democrazie del mondo, ostilita’ al diverso, ripiegamenti corporativi, una predicazione anti Stato e anti politica, una comunicazione ossessiva e demagogica". Questo ha portato ad un risultato: "Siamo diventati lo strapuntino dell’Europa e del mondo, abbiamo perso colpi e posizioni in ogni campo misurabile della vita economica ecivile, siamo finiti nell’epicentro della crisi".
"L’Italia, la settima potenza industriale del mondo e tra i 10 paesi piu’ ricchi del mondo, non avrebbe dovuto trovarsi nel centro della tempesta, e non avrebbe dovuto essere vista dal mondo come una zavorra, come un rischio". Tutto questo, aggiunge, "e’ un’umiliazione che non accettiamo".
Il Paese secondo Bersani è senza timone, ed è ora di dirlo in maniera chiara: "E’ tempo di parole chiare. Non solo delle forze politiche, ma di tutti quelli che hanno responsabilita’ nella societa’". "Il conformismo di questi anni e’ stato complice di quello che ci ha portato fin qui".
La prossima festa nazionale del Pd si terrà a Reggio Emilia, città del tricolore.
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