Il 12 gennaio è stato presentato in Campidoglio il “Rapporto sui valori economici dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Roma 2020”. Si tratta di uno studio di fattibilità economica presentato al premier Mario Monti da una delegazione del “Comitato Roma 2020”. La spesa complessiva per i giochi è di 9,8 miliardi di euro, di cui 8,2 da garantire da parte dello Stato, e 1,6 per l’ampliamento dell’Aeroporto di Fiumicino, a carico di Aeroporti di Roma. Degli oltre 8 miliardi statali, 3,5 sono recuperabili dai ricavi del Comitato organizzatore (diritti media e sponsor internazionali del CIO, gli sponsor nazionali, la biglietteria ecc. 2,3 miliardi di euro). Inoltre, ricavi da valorizzazione immobiliare, 1,2 miliardi di euro. Da qui la spesa netta risulta di 4,7 miliardi di euro. L’investimento pubblico è però compensato dal maggior gettito erariale (4,6 miliardi di euro) derivante dal Pil aggiuntivo.
L’esperienza dimostra che i costi per l’organizzazione dei Giochi (2,5 miliardi di euro) sono coperti da risorse private. Le infrastrutture sportive esistenti e gli impianti temporanei (85% di impianti di gara saranno utilizzati al massimo e in più è prevista la costruzione di due nuovi impianti: bacino remiero, 95 milioni di euro, e velodromo, 55 milioni di euro). E’ previsto inoltre il completamento dell’impianto polifunzionale Calatrava a Tor Vergata (500 milioni di euro). Gli investimenti infrastrutturali (2,8 miliardi di euro) sono già quasi tutti previsti dal Piano Strategico di Roma Capitale, e necessari anche in vista del Giubileo 2025. Infine, ospitare i giochi determina una crescita del Pil di 17,7 miliardi di euro. Da non sottovalutare è la creazione di 29.000 posti di lavoro nel 2020, oltre i 12.000 negli anni antecedenti e successivi, per un totale di 170.000 unità/anno di lavoro. La crescita del Pil interessa tutte le regioni del Paese, con uno 0,5% in più al Nord, un 3,95 in più al Centro ed un 1% in più al Sud.
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