Salvo colpi di scena, arriverà domani, sabato 19 ottobre, e forse già in mattinata, la decisione della Corte d’Appello di Milano sull’interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale a 4 anni di reclusione per il caso dei diritti tv Mediaset. I giudici, infatti, dopo aver ascoltato accusa e difesa dovranno soltanto ricalcolare la pena accessoria da applicare tra un minimo di un anno e un massimo di tre anni, come stabilito dalla Cassazione con la sentenza dello scorso primo agosto. L’udienza si aprira’ alle 9 al primo piano del Palazzo di Giustizia davanti al collegio della terza sezione penale della Corte d’Appello, presieduto da Arturo Soprano (giudici a latere Maria Rosaria Mandrioli e Simona Improta).
Se non ci saranno mosse a sorpresa dell’ultimo minuto da parte della difesa del Cavaliere, si comincera’ con la relazione di uno dei giudici e poi si passera’ alla discussione dell’avvocato generale Laura Bertole’ Viale e a quella dei legali dell’ex premier, Franco Coppi e Niccolo’ Ghedini. In casi del genere le parti di solito parlano un quarto d’ora, massimo mezz’ora. Si tratta, infatti, di un appello ‘bis’ che non deve entrare nel merito della condanna gia’ definitiva per quella frode fiscale da oltre 7 milioni di euro, ma che deve soltanto ritoccare al ribasso, sulla base dei paletti fissati dalla Cassazione, i cinque anni di interdizione che erano stati inflitti in primo e secondo grado. I giudici, sempre in base a quanto deciso dagli ‘Ermellini’, dovranno semplicemente applicare al Cavaliere un’interdizione compresa tra un massimo di tre e un minimo di un anno, come prevede la legge tributaria. Negli altri gradi di giudizio, invece, era stata seguita, erroneamente secondo la Cassazione, la legge ordinaria. L’avvocato generale Bertole’ Viale, quasi certamente, chiedera’ tre anni di interdizione, mentre la difesa, dopo aver posto probabilmente alcune questioni preliminari, non potra’ far altro che chiedere il minimo, ossia un anno. Poi la Camera di Consiglio, non certo lunga, e la sentenza con le motivazioni che saranno depositate nel giro di due settimane.
La pena accessoria, comunque, prima di diventare definitiva, dovra’ passare un nuovo vaglio della Cassazione, se i legali di Berlusconi vi faranno ricorso, come e’ prevedibile. La pronuncia della Suprema Corte potrebbe, quindi, arrivare o gia’ entro la fine di quest’anno o nei primi mesi del prossimo. Quando la pena dell’interdizione sara’ definitiva, Berlusconi perdera’ l’elettorato attivo e passivo per il tempo stabilito dai giudici: non potra’ piu’ votare, dunque, ne’ candidarsi. L’interdizione poi vuol dire soprattutto la decadenza per il Cavaliere dalla carica di senatore. Tuttavia, su questo punto dovra’ comunque esprimersi la Giunta per le immunita’ e poi eventualmente anche il Senato. Sempre che Berlusconi non sia gia’ ‘decaduto’ con un voto di Palazzo Madama sulla base della legge Severino. Per quanto riguarda, infine, la pena da scontare di un anno (tre dei quattro anni della condanna sono coperti da indulto) Berlusconi ha chiesto una settimana fa l’affidamento in prova ai servizi sociali. Richiesta su cui dovra’ decidere il Tribunale di Sorveglianza nei prossimi mesi, forse non prima della primavera 2014.
LA SCHEDA Con l’udienza di sabato, al termine della quale dovrebbe arrivare la decisione sull’interdizione dai pubblici uffici per il Cavaliere, si avvia a conclusione il processo sul caso Mediaset nel quale Silvio Berlusconi, imputato per frode fiscale, e’ stato condannato definitivamente a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto. Dopo il verdetto dell’appello ‘bis’ sull’interdizione, la difesa potra’ comunque ricorrere ancora in Cassazione.
Ecco le tappe principali della vicenda processuale che va avanti da 12 anni: – 25 GIUGNO 2001: con le perquisizioni della Guardia di Finanza di Milano negli uffici di Mediaset a Cologno Monzese viene resa nota l’esistenza dell’inchiesta. – 19 FEBBRAIO 2005: la Procura notifica agli indagati, 14 in tutto, l’avviso di chiusura indagini. – 26 APRILE 2005: I pm chiedono il rinvio a giudizio per 14 imputati tra cui Berlusconi, Confalonieri, Agrama e Del Bue. – 28 OTTOBRE 2005: comincia l’udienza preliminare. – 7 LUGLIO 2006: il gup manda a processo 12 persone, tra cui Berlusconi, e ne proscioglie due. – 21 NOVEMBRE 2006: Comincia il processo davanti alla prima sezione penale del Tribunale. – 25 FEBBRAIO 2008: il processo si ferma fino al 21 aprile per le elezioni. – 26 SETTEMBRE 2008: il processo viene sospeso dal Tribunale che ha accolto l’eccezione di legittimita’ costituzionale del Lodo Alfano sollevata dai pm. – 16 NOVEMBRE 2009: dopo la bocciatura del Lodo Alfano riprende il processo che viene pero’ subito rinviato al 18 gennaio. – 19 APRILE 2010: il processo viene ancora sospeso per una questione di legittimita’ costituzionale della legge sul legittimo impedimento. – 28 FEBBRAIO 2011: dopo la bocciatura parziale della legge sul legittimo impedimento il processo riparte. – 20 APRILE: il Governo solleva il conflitto di attribuzione. – 5 OTTOBRE: la Consulta dichiara ammissibile il conflitto di attribuzione. – 18 GIUGNO 2012: La Procura chiede pene comprese tra i 3 anni e i sei anni di carcere per gli imputati. Per Berlusconi una condanna a tre anni e 8 mesi. – 26 OTTOBRE: Il Tribunale condanna Silvio Berlusconi a quattro anni di reclusione (di cui tre condonati per l’indulto) e assolve Fedele Confalonieri. Per Berlusconi inoltre cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Condannati anche Frank Agrama a 3 anni, Daniele Lorenzano a 3 anni e 8 mesi, Gabriella Galetto a 1 anno e 2 mesi. Gli altri 6 imputati sono sono stati assolti per prescrizione o con formula piena. – 18 GENNAIO 2013: Davanti alla seconda corte d’Appello di Milano, presidente Alessandra Galli, comincia il processo di secondo grado che viene pero’ fermato due volte dai giudici prima per via della campagna elettorale e poi in attesa della decisione della Cassazione sull’istanza di rimessione (presentata il 15 MARZO) respinta il 6 MAGGIO. In entrambi i casi i giudici non hanno sospeso formalmente il dibattimento ma hanno concesso lunghi rinvii dichiarando pero’ la sospensione della prescrizione. – 8 MAGGIO: La Corte d’Appello, accogliendo le richiesta del pg, ha confermato la sentenza di primo grado: rimangono i quattro anni di carcere e i cinque di interdizione per Berlusconi. – 19 GIUGNO: La Consulta ha respinto il conflitto di attribuzione sollevato nel marzo del 2010 dalla Presidenza del Consiglio in relazione a un’ordinanza con cui i giudici del Tribunale non avevano concesso il rinvio di un’udienza per un legittimo impedimento fatto valere da Berlusconi. – 1 AGOSTO: Nuova conferma della pena principale per Berlusconi da parte della Cassazione che pero’ ha rinviato alla Corte d’Appello il procedimento per rideterminare la pena accessoria tra un massimo di tre anni e un minimo di uno. Il processo si aprira’ domani, 19 OTTOBRE. Il verdetto si puo’ impugnare. – 11 OTTOBRE: Il Cavaliere, tramite la sua difesa, presenta all’ufficio esecuzione della Procura milanese la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali. L’istanza e’ stata immediatamente trasmessa al Tribunale di Sorveglianza.
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