Le indagini proseguono a ritmo serrato, ma sembra che ormai intorno agli assassini di Armando Tomasino e Maria Lamberti, massacrati a coltellate, si sia chiuso il cerchio. Questione di giorni, forse di ore, e tutta la verita’ sull’orribile duplice omicidio che ha insanguinato Albanella, piccolo centro del salernitano, verra’ a galla.
La svolta si e’ avuta durante la notte scorsa, quando i Carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo disposto dalla Procura di Salerno nei confronti di due persone: un italiano, Mario Cosimo Marsico, 44enne di Capaccio, con precedenti penali, e H.R., cittadino marocchino di 24 anni. Provenienti entrambi dal mondo della raccolta di ferro e rame usati, proprio come la vittima, secondo gli indizi raccolti in 48 ore dagli inquirenti sarebbero loro i responsabili dell’ efferato duplice delitto. Il movente, infatti, sembrerebbe ascrivibile al mancato pagamento di una somma da parte del Tomasino nei confronti dei due sospettati. Una colpa che avrebbe provocato la furia dei due e il terribile omicidio della coppia, uccisa con una sessantina di coltellate. E cosi’, dalla notte scorsa, entrambi i sospettati sono stati rinchiusi nel carcere di Fuorni, a Salerno, con l’accusa di omicidio pluriaggravato in concorso, a disposizione dell’autorita’ giudiziaria.
Del resto, che gli inquirenti fossero sulla pista giusta si era capito gia’ poche ore dopo la scoperta del duplice delitto, fatta dal figlio di Maria Lamberti, Dario, di 21 anni. Subito, il magistrato titolare dell’indagine, Maria Chiara Minerva, e i Carabinieri si erano concentrati sulla vita privata del Tomasino, escludendo l’ipotesi che l’efferato delitto potesse essere legato ad un tentativo di rapina finito nel sangue. Ad attirare l’attenzione del magistrato, dei Carabinieri del Nucleo operativo di Salerno, diretto da Francesco Merone e di quelli della compagnia di Agropoli, era stata fin dall’inizio la vita lavorativa del Tomasino, e la sua attivita’ di raccolta di ferro e rame usato. Passato al setaccio il luogo del delitto piu’ volte, ascoltati decine tra familiari, amici e conoscenti delle vittime, la scorsa e’ notte e’ scattato il decreto di fermo. Ma le indagini non finiscono qui.
Non si esclude infatti la possibilita’ che alla spedizione di morte abbiamo partecipato altre persone, mentre e’ certo che gli inquirenti vogliono raccogliere eventuali ulteriori indizi utili a chiarire una volta per tutte il movente e la dinamica dell’omicidio.
Intanto, ad Albanella la gente e’ sgomenta. Mario Cosimo Marsico era infatti di casa nel piccolo centro della Piana del Sele, avendoci vissuto per tanti anni. In paese era noto per il suo carattere piuttosto scontroso, ma nessuno avrebbe mai immaginato che potesse finire in manette con l’accusa di omicidio.(ANSA).
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