”La stabilita’ politica per noi e’ cruciale. E’ quello che ci chiedono gli investitori. Alla fine sono ottimista”. Enrico Letta lo ripete come un mantra anche nel suo intervento alla sede di Wall St, parlando agli operatori economici della borsa piu’ grande del mondo per presentare al meglio ”la nuova Italia” un Paese, che dati alla mano descrive ”virtuoso, giovane e credibile”. In precedenza, ai microfoni di Bloomberg Tv, il premier era tornato sulLa controversa decisione di togliere l’Imu. Spiega che la cancellazione di quella tassa sulla prima casa ”non e’ stata una concessione fatta a Berlusconi”. ”L’ho fatta – osserva – perche’ ne ero convinto, era nel mio programma ed era una riforma”. Delle tante altre riforme gia” approvate o in dirittura d’arrivo ne parla nel corso di una accurata presentazione in un lussuoso salone nella sede del Nyse.
Davanti a una folta platea di investitori, Enrico Letta in un inglese fluente, coadiuvato da diverse slides proiettate su un maxi-schermo, fa un’analisi asciutta su ‘Destinazione Italia’, il piano del governo per attrarre investimenti stranieri. Esordisce con un messaggio chiarissimo: ”L’Italia e’ un Paese virtuoso, giovane e credibile. Grazie alla politiche di consolidamento fiscale il debito e’ sotto controllo e il nostro deficit cresce meno che nelle grandi economie europee”. Quindi, perche” investire in Italia? ”Perche” – sottolinea Letta – siamo la 5/a economia manifatturiera al mondo, abbiamo 4 milioni di imprenditori, un export pari a 500 miliardi di euro, una grande presenza in settori strategici, come quello delle 4 F, food, fashion, forniture e Ferrari. In piu”, siamo il primo Paese nelle classifiche Unesco per siti culturali al mondo”. Ma il premier sa che il nostro marchio spesso viene oscurato dai troppi problemi interni: ”E’ vero che non siamo sempre bravi a presentare la nostra forza. Ma l’Italia sta cambiando. Puntiamo a aiutare l’afflusso di capitali con un piano di privatizzazioni, incentivi all’occupazione giovanile e tagli al costo del lavoro, assieme a procedure semplificate di investimento sul fronte del turismo e della cultura”.
Letta conferma che sta pensando a un commissario per la spending review. Tuttavia assicura che ogni taglio ”non riguardera” la cultura che e’ il petrolio italiano”. Quindi rilancia anche a Wall St. il valore strategico della prossima Expo di Milano: ”Noi italiani siamo molto bravi, ma lo siamo di piu’ quando abbiamo una scadenza. L’Expo 2015 – aggiunge convinto – e’ per noi un appuntamento cruciale”. Dopo l’intervento, davanti alla grande sala dove avvengono gli scambi azionari piu” rilevanti del pianeta, ormai tutti automatizzati, Letta ha suonato la celebre campanella che segna l’apertura dei mercati. Prima di lasciare la sede del New York Stock Exchange, traccia un primo bilancio sulle impressioni ricevute dalla comunita” finanziaria di Wall Street. ”Le misure di Destinazione Italia hanno avuto un’ottima accoglienza, a dimostrazione che sulle cose concrete all’estero l’Italia viene vista positivamente. Servono – conclude sorridente – poche parole e piu’ fatti”.
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