Un endorsement ma anche un appello: "L’Europa lo sostenga compatta". Viene da Tony Blair, ex premier britannico e padre del New Labour, che per Matteo Renzi, cui oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato il mandato di formare il nuovo governo, fa da ‘mentore’ ideale. Almeno secondo chi, e non da ieri, aveva battezzato come il ‘Blair italiano’ il sindaco di Firenze, che in politica nazionale ci andava solo per cambiare tutto.
"Le sfide sono assolutamente formidabili, ma Matteo ha il dinamismo, la creativita’ e la forza per farcela, con la combinazione di realismo e idealismo necessari per i tempi che viviamo", ha commentato Blair in una dichiarazione oggi, adesso che Matteo (cosi’ lo chiama) l’impegno se l’e’ preso. Difficile essere piu’ chiaro di cosi’, con parole che vanno oltre l’incoraggiamento e suonano quasi come una ‘benedizione’ da parte dell’ex premier per l’impresa in cui il suo giovane estimatore si sta imbarcando.
Del resto Tony Blair fu a sua volta identificato come un leader giovane ed energico, almeno per la prima parte del suo lungo mandato (10 anni), cominciato con slancio nel 1997 e con l’entusiasmo di un nuovo progetto, il New Labour, sopraggiunto dopo una lunga stagione di conservatori a Downing Street che portava con se’ il peso dell’era thatcheriana. E il paragone con l’ex leader di casa e’ diventato quasi sinonimo di Matteo Renzi sulla stampa britannica, che anche oggi ricorda l’analogia nata dalla sfida lanciata da Renzi con la promessa modernizzatrice. Prima nel suo partito, il Pd, e poi al governo. Renzi ha la stoffa per farcela quindi, secondo Blair, ma anche l’Europa ha bisogno di Renzi e deve dargli una mano, sembra suggerire il politico: "L’Europa ha bisogno che l’Italia assuma il ruolo che le compete nella leadership dell’Europa, e i leader europei dovrebbero sostenere compatti Matteo mentre si assume la responsabilità per il futuro del suo Paese".
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