Quella del lavoro è una riforma "assolutamente" di sinistra e "molto attesa da tutte le persone che, in questi ultimi 20 anni, hanno aspettato diritti mai arrivati: salario minimo, diritto alla maternità per tutte, ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro". Lo afferma il ministro della Pa Marianna Madia in una intervista a La Stampa nella quale sottolinea che per gli ammortizzatori le risorse "non sono ancora state quantificate con esattezza, ma ci sono. Ho sentito Fassina dire che servirebbero 4 miliardi, potrei rispondere che non l’ha fatto nessuno prima di noi. Io credo che il suo ruolo e quello della minoranza sia di aiutarci a fare una migliore revisione della spesa e recuperare quanti più soldi possibile".
Sul nodo dell’art.18 e del reintegro dice: "Come ha detto il ministro Poletti, per i discriminatori è evidente che rimanga. Ma il punto è un altro: obiettivo della legge è dare diritti a chi non li ha. Miglioreremo la situazione di tutti: non ci sarà nessuno che potrà dire ‘prima avevo questo, ora non ce l’ho più’. Avranno tutti quello che avevano o di più". E, premettendo che "si capirà nei decreti attuativi" se non sarà applicato l’articolo 18 ai nuovi assunti, replica alla minoranza Pd: "Ho letto una dichiarazione di Cesare Damiano, ‘non possiamo creare un doppio regime’. Ma oggi che regime abbiamo? Altro che doppio: ci sono decine di contratti! Noi invece vogliamo unificare. Se siamo tutti più sinceri si potrà fare una discussione serena. Ma bisogna partire da dati di realtà: oggi per la mia generazione il diritto al reintegro è superato dai fatti" e "mi dispiacerebbe che una riforma complessiva come questa fosse ridotta a una discussione su un singolo punto che intere generazioni non sanno nemmeno cos’è. Detto ciò, ne discuteremo in Direzione e quello che si decide va bene".
"Non sono così convinta che i sindacati si debbano arrabbiare. Noi siamo sempre aperti al confronto, io l’ho dimostrato con il decreto sulla Pa: quando dalla Cgil mi è arrivata un’idea comprensibile, concreta e puntuale, l’ho fatta mia. Questo mi aspetto dal sindacato, che arrivino velocemente idee concrete". Della Cgil che ha già annunciato sciopero commenta: "Cercheremo di capirne le ragioni. Spero che, oltre a questo, il sindacato sia anche veicolo di idee concrete: anche i corpi intermedi devono fare uno sforzo di concretezza e non morire di tattica". "Non c’è nulla di intoccabile. Siamo trasversali ai consueti blocchi elettorali e sociali perché un ragionamento di equità si fa essendo trasversali".
Sulla questione dei debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese: "Il meccanismo garantisce di essere pagati. Chi non è ancora stato pagato è perché non ha ancora avviato la procedura". E sull’allarme di vari osservatori secondo cui mancano ancora miliardi commenta: "Solo i debiti in conto capitale ci creano un problema con i parametri europei, ma è una minima parte rispetto all’entità dei debiti che il meccanismo consente di riscuotere".
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