"Questa ‘riforma’ (almeno, la chiamassero per quello che e’: ‘controriforma’) servira’ solo a licenziare un po’ di lavoratori ‘garantiti’, magari quelli sindacalmente piu’ attivi, per costituirli con altrettanti precari sottopagati. I giovani continueranno ad essere precari come sempre e senza neppure il miraggio di una assunzione a tempo indeterminato che, a questo punto, non avrebbe piu’ alcuna differenza dall’attuale regime precario". Cosi’ sul blog di Beppe Grillo che pubblica un post a firma Aldo Giannuli, storico vicino al M5s, dal titolo ‘La battaglia per l’articolo 18’. Ma quello che conta di piu’, aggiunge, "e’ il senso politico generale dell’operazione: avviare una nuova offensiva di ampia portata contro il lavoro e le sue garanzie. Dopo verra’ l’attacco all’illicenziabilita’ della Pa, l’ulteriore taglio dei salari, l’ulteriore dequalificazione della forza lavoro e la definitiva espulsione del sindacato alle aziende. Tappe che vedremo succedersi rapidamente, una volta ottenuta la legittimazione di una vittoria sulla questione dell’art. 18: quello che conta qui, piu’ che la questione in se’, e’ la sua valenza simbolica".
Dunque, "compagni del Pd, cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce? O siete diventati tutti democristiani?". "Lo scontro che si sta profilando impone che abbiamo tutti molta generosita’, mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell’azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame ‘riforma’, quanto l’occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l’azione parlamentare e con l’azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade".
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