Il premier Enrico Letta ha scritto una lettera all’appena insediato presidente iraniano Hassan Rohani e il valore del messaggio e’ stato accresciuto con l’invio a Teheran di un viceministro, Lapo Pistelli: il primo a compiere una ”visita politica” subito dopo il giuramento prestato dal nuovo capo di governo iraniano solo domenica scorsa. La lettera e’ stata consegnata dallo stesso Pistelli nel suo incontro con il capo di gabinetto presidenziale Mohammad Nahavandian. Il vice ministero non ha fornito dettagli sul contenuto del messaggio ma ha voluto sottolineare il primato della diplomazia italiana nel presentarsi a Teheran: viste le preoccupazioni internazionali per il programma nucleare iraniano sospettato di finalita’ militari, come ha notato lo stesso viceministro, la sua visita ”non era scontata, anzi tutt’altro”.
L’obiettivo della visita di due giorni, aveva sottolineato la Farnesina, era quello di ”manifestare l’attenzione del governo italiano” per il nuovo presidente ”ed incoraggiare la nuova Amministrazione iraniana a dare subito avvio con gesti concreti ad una stagione di rinnovato dialogo con la Comunita’ internazionale”: insomma a trattare seriamente sul nucleare. Gia’ a settembre, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, si spera di proseguire ”su molti punti” il ”dialogo” avviato su dossier definibili ”semplici” come cultura, Afghanistan, la lotta al narcotraffico ma anche su piu’ spinose questioni come il ”conflitto siriano”, ha detto Pistelli. La sua ”impressione” e’ che Ue ed Italia potrebbero ritagliarsi ”grandi spazi” in Iran per ”rilanciare alla grande le relazioni economiche”. Bisogna pero’ sfruttare subito il ”buon momento”, non eterno, creato da una nuova leadership ”forte” perche’ combina il ”sostegno convinto” sia della Guida Suprema Ali Khamenei sia dei riformisti: una costellazione oscuratasi negli otto anni del doppio mandato dell’ormai ex-presidente Mahmud Ahmadinejad.
Nel tirare le somme degli incontri, Pistelli ha definito ”giusta” la scelta del ministro Emma Bonino di far compiere la visita ”due giorni dopo l’insediamento: il gesto e’ stato molto apprezzato e ci ha permesso di riconfermare il rapporto di storica amicizia e di disponibilita”’ nei confronti dell’Iran. Il viceministro ha sottolineato che ”il bilancio della visita e’ molto positivo” visto anche il livello degli interlocutori che gli hanno aperto le porte: dal ministro degli Esteri designato Mohammad Javad Zarif, al potente Capo di gabinetto presidenziale Mohammad Nahavandian, passando fra gli altri per il responsabile della diplomazia uscente, Ali Akbar Salehi.
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