Enrico Letta incontra la stampa estera e fra le altre cose assicura: nessuna conseguenza per il Governo dopo le vicende giudiziarie che riguardano Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio lo dice chiaro e tondo: “Non ci saranno conseguenze. Il governo è stabile e concentrato sui suoi obiettivi”. Secondo il premier ci sono “tutte le condizioni per fare le cose positive e applicare il programma sul quale il Parlamento ha dato la fiducia”.
Ai giornalisti Letta rivela anche una propria sensazione: “Sento che le cose stanno andando bene, nell’aria c’è energia positiva. Vedo tantissime difficoltà ma vedo tanta determinazione, tanta voglia di fare”. Dopo 50 giorni alla guida dell’esecutivo, ha ribadito che le riforme saranno approvate “in 18 mesi”.
L’ineleggibilità di Berlusconi? E’ un tema a cui Letta non dà importanza. E comunque si tratta, spiega, di “una questione di dinamica parlamentare, il governo non c’entra: mi atterrò e sentirò le indicazioni che saranno date” dalle diverse forze politiche.
Il capo del governo parla dunque di Europa: “Continuiamo tutti, sbagliando, a guardare il bicchiere mezzo vuoto, siamo sempre a parlare male dell’Europa e dell’euro, ma dobbiamo iniziare a parlare delle vicende europee interpretandole come una storia di successo. In questi giorni la Lettonia entra nell’euro, la Croazia entra nell’Unione e la Serbia si avvicina. Zagabria, Riga e Belgrado sono tre grandi capitali della storia europea: questa è una storia di successo”.
Parlando di lavoro, tema molto caro al presidente del Consiglio, Letta dichiara: la disoccupazione giovani deve tornare a essere un priorità. “Negli ultimi 10/20 anni non c’è stata una politica di attenzione nei confronti del lavoro per i giovani”, dobbiamo pensarci adesso: è un tema che “deve diventare per noi una priorità: se non si dà ai giovani questa opportunità verrà meno la fiducia e la speranza” loro e delle famiglie.
C’è tempo per toccare, fra gli altri, anche l’argomento giustizia: “Voglio lavorare sulla logica di favorire il più possibile la normalità e l’affidabilità dell’Italia”, incentivando anche gli investimenti, gli interventi per snellire e velocizzare la giustizia civile contenuti nel decreto del "Fare" approvato la scorsa settimana.
Sul tema della legge elettorale, Letta sottolinea: impossibile tornare a votare con il Porcellum. Necessaria una riforma non oltre i 18 mesi: “Votare con questa legge elettorale ci riporterebbe, come nel Gioco dell’oca, alla casella di partenza: é molto meglio lavorare per ottenere risultati sul rilancio economico e contemporaneamente fare la riforma costituzionale e della legge elettorale”.
Discussione su questo articolo