Le norme ci sono e vanno applicate, ma per contrastare la violenza contro le donne occorre soprattutto un cambio di mentalita’. Nella Giornata in cui in Italia e all’estero si sono accesi i riflettori su un fenomeno che ha dimensioni agghiaccianti – piu’ del 70% delle donne nel mondo ha subito violenza almeno una volta nel corso della vita – il presidente del consiglio, Enrico letta, ha messo l’accento sull’urgenza di un cambio di passo da parte della societa’.
"La violenza contro le donne e’ figlia di retaggi psicologici e di atteggiamenti collettivi e individuali purtroppo ancora presenti in Italia" ha detto presentando assieme al vice ministro del Lavoro (con delega alle Pari Opportunita’), Cecilia Guerra, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, tutte le misure gia’ adottate dal Governo (in cima alla lista il decreto sulla violenza di genere) e quelle in cantiere per debellare e prevenire la violenza sulle donne. Da parte del Governo – ha assicurato – ci sara’ "un impegno globale".
La cronaca anche oggi ha dimostrato che di meno non si puo’ fare: quattro giovani sono stati arrestati a Molfetta per avere fatto parte di un branco che ha ripetutamente violentato una ragazza di 14 anni; la madre di una tredicenne e un amico di famiglia sono finiti in manette a Salerno per aver indotto la figlia della donna a prostituirsi. Nuove vittime che allungano l’elenco in cui e’ inclusa anche Lucia Annibaldi, l’avvocatessa di Pesaro sfregiata con l’acido per ordine del suo ex fidanzato, alla quale oggi il Presidente Napolitano ha conferito l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana "per il coraggio, la determinazione, la dignita’ con cui ha reagito".
Il Capo dello Stato ha assegnato una Targa pure alla campagna "NoiNo.org" organizzata da una rete di uomini per sensibilizzare proprio gli uomini sulla necessita’ di isolare e rigettare ogni forma di violenza maschile sulle donne. Il recupero dei maschi maltrattanti e’ la "nuova frontiera" di cui ha parlato anche il vice ministro Guerra annunciando il progetto di intervenire "laddove si forma la mentalita’ dei nostri ragazzi per scardinare gli stereotipi", a scuola. Una scuola che non sia dunque "semplicemente un luogo in cui si celebrano le ricorrenze", ma, come ha sottolineato il ministro Carrozza, "lo spazio in cui sedimenta un reale cambiamento culturale". Un modo emblematico per dire basta all’orrore quotidiano di tante donne lo ha scelto il presidente della Camera, Laura Boldrini, incontrando a Montecitorio Denise, la figlia di Lea Garofalo: la donna che si e’ ribellata alla ‘ndrangheta e che e’ stata uccisa per questo dal marito. E il presidente del Senato Piero Grasso ha insistito sulla necessita’ che il tema della violenza contro le donne venga inserito tra le priorita’ dell’agenda politica. Ma se le istituzioni hanno voluto mostrare di "esserci", oggi un abbraccio simbolico a tutte le vittime di violenza e’ arrivato certamente dal Paese. A Roma il Campidoglio si e’ acceso di rosso. E il simbolico color vermiglio ha vestito con un drappo Palazzo Vecchio a Firenze, e’ spuntato con un nastrino sulle giacche di magistrati, avvocati e cancellieri del Tribunale di Bari, su scarpe e foulard in un flash mob a Napoli e sul sito della Difesa.
A Ravenna l’assessore alle politiche e cultura di genere Giovanna Piaia ha organizzato un incontro con una sessantina di detenuti per parlare della giornata internazionale contro la violenza alle donne mentre la Toscana ha aggiunto un ‘codice rosa’ di accesso al pronto soccorso in linea con il percorso "Rosa bianca" in tutti gli ospedali annunciato dal ministro Lorenzin per tutelare donne, bambini e anziani che subiscono violenza domestica. Pesaro si e’ fermata per 109 secondi di silenzio, in memoria delle 109 donne uccise in Italia fra gennaio e ottobre; in Lombardia e’ stato istituito un tavolo permanente sul femminicidio; una linea telefonica dedicata, la prima del genere in Italia, contro le mutilazioni genitali femminili e’ stata varata a Firenze; un’installazione artistica luminosa e’ stato uno degli omaggi di Trento. E poi ancora concerti, reading, spettacoli teatrali, convegni. Un po’ ovunque. Con la speranza che ogni giorno sia il 25 novembre.
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