"Con questa settimana sono finite le vacanze per 9 italiani su 10, in una estate pazza fortemente condizionata dal maltempo che ha cambiato destinazioni, durata e budget". E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia peraltro che "una maggioranza del 60% degli italiani quest’anno non ha trascorso neanche una notte di vacanza fuori casa".
Le vacanze degli italiani nell’estate 2014 sono state comunque low cost, "per effetto soprattutto dei risparmi nell’alloggio, nella scelta della localita’ ma anche nella durata che il 30% ha ridotto". Il risultato, continua la Coldiretti, e’ che "tra chi e’ andato in vacanza il 43% lo ha fatto per meno di una settimana, il 33% da una a due settimane, il 15% da due a tre settimane e solo il 9% per piu’ di 3 settimane".
Tra le destinazioni gli italiani "hanno continuato a preferire il mare dove si sono recati il 71% dei vacanzieri ma complice il clima un corposo 18% ha scelto la montagna, il 6% le citta’, il 5% il lago e il 3% la campagna". In tutto cio’ "meno di un italiano in vacanza su tre ha alloggiato in albergo (28%) mentre piu’ gettonate sono state le abitazioni in affitto (19%), di proprieta’ (14%) o di parenti e amici (17%)". A seguire "i villaggi turistici (7%), i bed and breakfast (7%) e gli agriturismi (3%) che fanno segnare un aumento rispetto allo scorso anno".
Il risultato delle scelte al risparmio dettate dalla crisi e’ quest’anno "un taglio del 25% del budget familiare delle vacanze estive rispetto al 2008 con una spesa media per persona pari 665 euro", rilevano Coldiretti e Ixe’. In particolare, tra quanti invece sono partiti "il 44% ha speso meno di 500 euro a persona, il 35% delle famiglie ha speso tra i 500 ed i mille euro a persona, il 9% tra i mille ed i duemila mentre solo una minoranza del 4% oltre i duemila euro, con l’8% che invece preferisce non rispondere". Un andamento che ha avuto "un impatto devastante dal punto di vista economico ed occupazionale che – conclude la Coldiretti – ha coinvolto tutti quei profili professionali utilizzati dalle strutture turistiche come cuochi, camerieri, addetti all’accoglienza, all’informazione, ai servizi e all’assistenza alla clientela". A causa dell’impatto sui consumi conseguenze anche sulla filiera agroalimentare dalla tavola al campo, "dove sono tradizionalmente impegnati i lavoratori stagionali nella raccolta della frutta e nella vendemmia, con perdite complessive stimate pari a ben oltre il miliardo".
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