L’aumento dei passeggeri (+6,5% nel 2011) non mette al sicuro le compagnie aeree italiane dalla crisi. Rischiano ‘di scomparire’, avverte il presidente dell’Enac, Vito Riggio, perche’ la concorrenza e’ sui prezzi , sempre piu’ bassi: per le compagnie tradizionali ‘il guadagno si riduce’ mentre le low cost ‘si consolidano’. In Italia e’ tutto mercato conquistato dall’irlandese Ryanair e dall’inglese Easyjet. Mentre l’amministratore delegato di Alitalia denuncia ‘l’accanimento’ in ‘tasse e balzelli’, e denuncia: cosi’, ‘prima o poi spariamo o passiamo di mano’.
Dibattito che prende spunto dal rapporto 2011 dell’Enac: negli aeroporti italiani i passeggeri sono stati 147,9 milioni, quasi 9 milioni in piu’ rispetto all’anno prima; ma resta una ‘particolare criticita’ in termini patrimoniali, finanziari ed economici’, un ‘generale stato di difficolta” delle compagnie italiane. ‘Tutte in perdita’, sottolinea Riggio, che sul fronte della crisi per il settore rileva ‘segnali di nuovo cedimento nel primo quadrimestre 2012’.
Due le risposte dal governo, attese da tempo. Entro l’estate arrivera’ il piano nazionale per gli aeroporti (per una razionalizzazione, dopo il proliferare ‘effettivamente eccessivo’ di piccoli scali non competitivi), ed entro fine anno dovrebbero essere firmati gli ultimi importanti contratti di programma con le societa’ di gestione aeroportuali (Venezia e Roma, strategico quello per l’aeroporto di Fiumicino) che sciogliendo il nodo delle tariffe sbloccherebbero impegnativi piani di investimento ed il possibile ingresso di investitori stranieri. Lo ha indicato il ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture, Corrado Passera. Incalzato dal presidente di Assaeroporti e di Adr, Fabrizio Palenzona, che gli ha ricordato come gia’ in passato una soluzione e’ appara piu’ volte vicina per poi ‘perdersi nei meandri di una burocrazia anti-italiana’. Per Fiumicino una lettera arrivata ieri dal ministero delle infrastrutture, con prime aperture – a quanto apprende -, avrebbe aperto la strada ad una soluzione sulle tariffe aeroportuali indicativamente a meta’ strada rispetto all’aumento di tre euro a passeggero chiesto da Adr. Soluzione che – indicano gli addetti ai lavori impegnati sul dossier – potrebbe accontentare tutte le parti.
Anche Riggio punta il dito sugli extra-costi che pesano sulle compagnie: lo stop ai contributi statali per i servizi dell’Enav, per esempio, nel 2013 potrebbe costare ad Alitalia 50 milioni. L’ad della compagnia, Ragnetti, non esita a parlare di accanimento senza logica. ‘Negli ultimi due mesi ad Alitalia sono caduti tra capo e collo altri 100 milioni di extracosti strutturali e, vi assicuro, fatichiamo a capirne la logica. Sembra un accanimento’, dice; E avverte: ‘Difficile pensare a piani di espansione aggressivi, che richiedono investimenti notevoli, quando si passa il tempo a lottare con nuove tasse e balzelli’.
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