"Ma cosa aspettano a revocare il titolo di Cavaliere a Silvio Berlusconi? Lui non è certo un personaggio che ha dato lustro all’Italia. E non si nascondano dietro la scusa della burocrazia". Lo scrive in un post sul suo blog il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "La legge 194 del 1986 parla chiaro: un Cavaliere deve ‘aver ottenuto una specchiata condotta civile e sociale’, deve anche ‘aver adempiuto agli obblighi tributari’ e ‘non deve aver svolto né in Italia, né all’estero attività economiche e commerciali lesive dell’economia nazionale’. Insomma la pratica del condannato Berlusconi, visto che tocca non uno ma tutti i punti richiamati dalla normativa, dovrebbe essere già stata da tempo impacchettata per la revoca".
"Invece – prosegue Di Pietro – nulla si muove. Secondo la suddetta legge il caso deve essere affrontato dal ministro dello Sviluppo economico, quindi Flavio Zanonato, e poi ufficializzato con decreto del Presidente della Repubblica. Tra l’altro, il regolamento d’attuazione richiama esplicitamente i casi di condanna definitiva vincolandoli all’obbligo di giudizio. Ma tutto tace anche dopo la condanna".
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