Purtroppo dobbiamo annoverare, in questo paese allo sfascio, un altro episodio di arroganza e di scarsa "signorilità" che viene addirittura da un ex magistrato, che dopo numerosi flop giudiziari si è dato alla politica fino ad arrivare a ricoprire la carica di Sindaco di Napoli Tra i tanti e gravi flop del magistrato De Magistris, che si presentava come "moralizzatore della cosa pubblica" ne cito soltanto due, forse neanche tra i più gravi. Il primo è l’inchiesta sulla clinica "Villa Nuccia", passata alla storia come clinica degli orrori, con la quale finirono in galera 21 persone con accuse tra le più infamanti, mancava solo quella di strage. Ebbene, dopo anni tutti i fatti spifferati al solerte magistrato da una persona fidata risultarono non veri e, nonostante i vari ricorsi, De Magistris dovette ingoiare il rospo del clamoroso abbaglio.
Il secondo flop riguarda un’inchiesta sul traffico di droga che nel 2006 portò in galera ben 52 persone: giorni or sono i giudici del Tribunale di Catanzaro hanno assolto tutti gli imputati.
Orbene, venendo ai giorni nostri, a seguito della condanna ad 1 anno e 3 mesi per l’inchiesta Why not, il grande "moralizzatore della cosa pubblica" cosa fa? Attacca i giudici che lo hanno condannato, li invita a vergognarsi ed a dimettersi ed aggiunge che non ha alcuna intenzione di dimettersi da sindaco.
Il giorno 1 ottobre, alla notizia che il dispositivo relativo alla sentenza della sua condanna era arrivato al Prefetto di Napoli, da bullo di quartiere periferico degradato, De Magistris ha esclamato: "E’ arrivata la sentenza? Salutatemela". Che dire di fronte a cotanta arroganza e mancanza di rispetto verso le Istituzioni? Viene solo da dire che si prova solo vergogna e compassione nel vedere un ex magistrato ed ora sindaco "sbarellare" così. Se fosse una persona a modo, senza stare ad arrampicarsi sugli specchi, una volta appresa la notizia della condanna avrebbe dovuto dimettersi e chiedere scusa a coloro ai quali ha arrecato danno senza aspettare la sospensione da parte del Prefetto. Totò avrebbe detto "Signori si nasce e lui non lo nacque".
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