Parma e’ in lutto per la morte di Elvio Ubaldi, una delle figure piu’ importanti della vita politico-amministrativa della citta’ emiliana e sindaco per nove anni dal 1998 al 2007. Da tempo ammalato, e’ spirato questa mattina all’Ospedale Maggiore di Parma all’eta’ di 67 anni. Ad Ubaldi si deve l’invenzione del civismo che a Parma, con il movimento ‘Civilta’ Parmigiana’, incarno’ il suo primo, grande esempio vincente a livello nazionale.
Nato a Vigatto, piccola frazione alle porte di Parma, nel 1947, la sua attivita’ politica inizia nel Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana. E’ del 1980 il primo ingresso in Consiglio comunale proprio nella fila della Dc, partito che nel 1985 porta per la prima volta nel Dopoguerra al governo in una giunta pentapartito. Ubaldi ricopre il ruolo di vicesindaco al fianco prima di Lauro Grossi e poi di Mara Colla, entrambi socialisti. Nel 1992 prova l’ascesa al Parlamento ma sfiora solamente il seggio a Montecitorio. Una bocciatura che lo porta a rompere con la Dc e a fondare, assieme alla collega di partita Lucia Mora e all’ex socialista Carletto Nesti, il movimento ‘Civilta’ Parmigiana’.
Il primo test amministrativo per loro arriva nel 1994 quando raggiungono il 15 per cento dei consensi ma restano esclusi dal ballottaggio. Quattro anni piu’ tardi invece la proposta di Ubaldi convince l’elettorato parmigiano che, al ballottaggio, lo premia con il 57,2% dei consensi a scapito del sindaco uscente Stefano Lavagetto, espressione della sinistra. Per Parma si apre la rivoluzione Ubaldi. In nove anni il capoluogo emiliano conosce la stagione della ‘Citta’ cantiere’ con la realizzazione di moltissime opere che trasformeranno radicalmente il comune ed il suo territorio. Una ‘rivoluzione’ che gli permette di conquistare al primo turno anche il secondo mandato nel 2002 ai danni, questa volta, di Albertina Soliani.
Nel 2007, invece, deve abdicare per l’impossibilita’ di proseguire con il terzo mandato ed affida la guida della citta’ e del movimento a Pietro Vignali, suo assessore all’ambiente e alla mobilita’. La scelta piu’ sofferta che poi rinneghera’: e’ decisamente al fianco del suo delfino durante le elezioni e nei primi mesi ma poi si allontanera’ da lui anche con uno scontro politico particolarmente forte. Il divario fra loro e’ netto quando le vicende giudiziarie trascineranno Vignali alle dimissioni. Nel marzo del 2008 con Tabacci fonda la Rosa bianca e prova nuovamente l’assalto al Parlamento. E’ capolista per l’Unione di Centro in Emilia-Romagna alle elezioni politiche, senza successo.
Alla fine del 2009 e’ tra i promotori di Alleanza per l’Italia, il partito fondato tra gli altri da Francesco Rutelli, di cui sottoscrive il Manifesto per il cambiamento e il buongoverno e di cui ospita a Parma la prima assemblea nazionale il 10 dicembre 2009. Il suo cuore pero’ e’ legato alla citta’ e qui e’ la sua vita politica. Nel 2012, tramontata la stagione Vignali, si ripresenta come candidato sindaco appoggiato dall’UdC oltre che dalle liste civiche del suo movimento Civilta’ Parmigiana e Parma Moderata Libera Solidale, ma non supera il primo turno elettorale pur ottenendo il 16,36% dei consensi.
E’ la vittima piu’ illustre del terremoto politico del Movimento 5 Stelle che forse hanno raccolto la voglia di cambiamento e dinamismo dei parmigiani che prima avevano votato lo stesso Ubaldi. In consiglio e’ rimasto sino a pochi mesi fa quando le sue condizioni di salute gli hanno permesso di continuare la propria battaglia politica, poi l’abbandono ed oggi la notizia della sua morte che ha colpito profondamente sia gli amici che gli avversari politici.
”Piu’ avanti sapremo commentare, giudicare, considerare il suo aspetto politico – Ha detto l’attuale sindaco di Parma Federico Pizzarotti sulla figura di Ubaldi – Questo non e’ il momento: oggi siamo chiamati a ricordare un uomo che non c’e’ piu’, che lascia la citta’ che come istituzione ha guidato per quasi dieci anni, e che, rappresentandola, ha lasciato una traccia storica e profonda nella vita della Comunita”’. ”Nel bene e nel male ha segnato la storia di questo territorio – ha aggiunto invece il presidente della provincia Vincenzo Bernazzoli – Ha dedicato gran parte della sua vita alle istituzioni e con la sua forte personalita’ ha caratterizzato una stagione politica lunga ed importante”.
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