Si ferma il rally delle ultime tre sedute per le borse globali. E se i Btp italiani riescono comunque a riportare lo spread sotto 450, l’euro e’ in calo a 1,2363 dollari, fra i dubbi, che cominciano a riemergere sui mercati, su quanto incisive potranno essere le banche centrali nel sostenere la crescita globale e nel tirare fuori l’Eurozona dalla crisi del debito. Deludendo le aspettative per un allentamento monetario entro fine anno, la Banca d’Inghilterra ha tagliato le stime di crescita per l’economia britannica, ma non ha anticipato nuove misure monetarie. Domani l’attenzione sara’ sulla banca centrale cinese, mentre fra economisti e trader ci s’interroga su quanto riuscira’ a fare la Banca centrale europea, di fronte ai vincoli posti dalla Bundesbank e dopo che nuovi acquisti dei titoli di Stato sono stati condizionati alla richiesta formale di salvataggio. Presto potrebbe toccare alla Spagna, che accelera per avere gli aiuti bancari anche se da Bruxelles fanno sapere che non vi sono richieste formali. Ma sul fronte macroeconomico arrivano nuovi dati deludenti dalla Germania, dove la produzione industriale a giugno ha registrato una flessione dello 0,9% facendo temere che i venti di recessione stiano contagiando anche la ‘locomotiva’ della crescita europea. E a peggiorare il quadro arriva la Banca di Francia, che prevede un calo del pil francese dello 0,1% nel terzo trimestre, un dato che porterebbe il paese in recessione tecnica.
In questo clima gli indici europei hanno corretto il tiro dopo i recenti rialzi, appesantiti anche dalle corpose prese di profitto in un mese che potrebbe riservare alta volatilita’ con volumi ridotti al lumicino per la pausa estiva. L’Euro Stoxx cede lo 0,33%, anche se l’indice allargato alle 600 blue chip europee oggi ha toccato i massimi da marzo prima di indietreggiare. Parigi chiude a -0,43%, Francoforte e’ praticamente invariata, Londra e Milano sono ferme ma in terreno positivo mentre Madrid e’ la peggiore con un -0,84%. Una seduta incerta che tiene in ostaggio anche gli Usa, con il Dow Jones in rialzo di appena lo 0,07% e il Nasdaq a -0,10%.Fra le note positive, Standard Chartered, la banca inglese accusata dagli Usa di aver svolto affari con istituti iraniani, oggi rimbalza dopo le recenti, pesanti perdite e chiude con un +8%: potrebbe non rischiare la sospensione delle attivita’ negli Usa. E a Madrid Bankia mette a segno una volata del 24% sulle voci di un imminente scongelamento della prima tranche degli aiuti europei.
Fra le incertezze torna l’appetito per il bund tedesco, favorito oggi anche dalla vendita di 3,4 miliardi di euro di titoli decennali che ha riscosso una domanda piu’ forte del mese scorso nonostante i tassi ridottissimi. Tensione sui titoli spagnoli, che hanno brevemente toccato la soglia critica del 7% sulla scadenza a due anni, mentre i Btp italiani sono comunque riusciti a scendere sotto i 450 punti base di spread sfiorando 444, sui minimi da inizio luglio, con un tasso dei decennali che ha chiuso a 5,89%.
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