Quasi una famiglia italiana su tre è indebitata: parliamo del 27,7% delle famiglie italiane. Sono dati che emergono da un’indagine di Bankitalia. Come in passato, risultano più indebitate le famiglie a reddito medio-alto, con capofamiglia di eta’ inferiore ai 55 anni, lavoratore indipendente o con elevato titolo di studio. Le passivita’ sono costituite in larga parte da mutui per l’acquisto e per la ristrutturazione di immobili.
L’incidenza mediana della rata annuale complessiva per il rimborso dei prestiti sul reddito familiare e’ del 12,4 per cento.
Un altro dato di Bankitalia rivela che nel 2010 in Italia sono aumentati i poveri (dire coloro che hanno un reddito equivalente inferiore alla metà della media): 14,4% della popolazione, con un aumento di un punto percentuale rispetto al 2008. Fra i cittadini stranieri, la quota dei poveri arriva al 40%.
Il reddito ‘equivalente" dei lavoratori dipendenti italiani è cresciuto in termini reali dal 1991 al 2010 di appena il 3,3% a fronte di un +15,7% di quello dei lavoratori autonomi e dell’11,5% dei pensionati e "gli altri individui in altra condizione non professionale". Il reddito equivalente, spiega Bankitalia nella sua indagine, "e’ una misura che tiene conto della dimensione e della composizione del nucleo familiare".
Nel 2010 il reddito familiare medio annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, e’ risultato pari a 32.714 euro, 2.726 euro al mese.
Sempre secondo lo stesso studio, risulta che il 10% delle famiglie piu’ ricche possiede il 45,9% della ricchezza netta familiare totale (44,3% nel 2008). La ricchezza familiare netta, data dalla somma delle attivita’ reali (immobili, aziende e oggetti di valore) e delle attivita’ finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, ecc.) al netto delle passivita’ finanziarie (mutui e altri debiti), presenta un valore mediano di 163.875 euro.
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