"La mafia sara’ vinta da un esercito di maestre elementari", amava ripetere Gesualdo Bufalino gia’ molti decenni fa. Ma la ricetta di questo celebre scrittore siciliano resta attuale anche oggi, come hanno insistito in una sala del Parlamento di Bruxelles, europarlamentari campani e siciliani, in prima linea contro i clan assieme a sindaci del casertano e calabresi. Cultura, accanto a un rinnovato impegno dell’Europa, visto che il crimine organizzato non conosce confini: i grandi capitali frutto di attivita’ illecite accumulati nel sud dell’Italia vengono infatti investiti non solo nel nostro nord, ma anche nei grandi mercati finanziari di Londra, Parigi, di tutta l’Unione europea.
L’iniziativa promossa dall’eurodeputato Nicola Caputo (Pd-S&D) ha sottolineato la necessita’ di creare una cultura della legalita’, una nuova consapevolezza civica anche al livello europeo. E la richiesta che l’Europa si doti di nuovi strumenti per una piu’ efficace lotta alle mafie, a partire da una nuova normativa per aggredire in modo piu’ incisivo i patrimoni illeciti. Presente all’incontro, l’europarlamentare Caterina Chinnici (Pd-S&D), Ignazio Corrao (M5S), il sindaco di Casal di Principe Renato Natale e quello di Villa di Briano, Dionigi Magliulo.
"E’ urgente chiedere all’Europa – ha sottolineato Chinnici – una legislazione piu’ efficace nella gestione dei beni confiscati ai clan. Inoltre penso all’istituzione di una Commissione, se possibile permanente, anche qui al Parlamento europeo che si occupi della lotta al crimine organizzato. Infine, lavorare a una Procura europea che lavori sul modello della Direzione Nazionale Antimafia, per aggredire i reati transnazionali".
Sulla stessa linea Ignazio Corrao: "Basta pensare alle discariche di Ciancimino in Romania, o alle discoteche e i villaggi turistici costruiti in Spagna con i soldi mafiosi per capire quanto serva un approccio globale al fenomeno. Purtroppo pero’ – ha lamentato Corrao – quello delle mafie viene percepito dai nostri colleghi qui a Bruxelles come un problema solo italiano".
Toccante l’intervento del sindaco anti-camorra di Casal di Principe, Renato Natale: "Ogni giorno mi batto perche’ essere casalese non sia sinonimo di camorrista. Sono l’ultimo rappresentante di generazioni di partigiani della liberta’, di chi ha fatto la resistenza contro la dittatura della Camorra. A loro, a quegli operai che imbracciarono il fucile per difendere la loro fabbrica, ai braccianti, ai sindacalisti, ai sindaci che furono uccisi o gambizzati per aver sfidato i clan stiamo dedicando la costruzione di un museo della memoria". Quindi ha reclamato maggiore attenzione da parte delle istituzioni europee: "Dobbiamo invadere l’Unione con le nostre denunce perche’ sinora l’Europa non ha capito la gravita’ della situazione. Non vorrei che oggi ci fossero grandi potentati economici pronti a ricevere gli enormi capitali prodotti dalle mafie, come denaro fresco, senza interessi, per rilanciare la ripresa. Sarebbe – ha concluso – come finanziare lo sviluppo ai danni della democrazia".
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