"E’ stata una direzione nazionale molto accesa, quella di Ncd", "gli interventi hanno mostrato una divisione netta, non una spaccatura rovinosa ma sostanziale sì. Il mio è stato il primo e ha aperto un dibattito forte. L’intento non è quello di creare una fazione dentro un partito che non arriva al 4 per cento, ma riconoscere che finita la fase emergenziale del governo Letta, con il rischio di una vittoria alle elezioni del M5S, non si doveva arrivare ad un’alleanza con il centrosinistra. Ncd nasce da un’idea diversa di Italia e deve rientrare nel centrodestra". Lo afferma l’europarlamentare centrista Massimiliano Salini in una intervista al Giornale.
"Lasciamo da parte le beghe su se sia Fi a dover inglobare Ncd o il contrario: l’importante è che si ricostituisca nel nostro Paese una destra moderata, che dialoghi con la Lega di Salvini, che ha il vento in poppa. Un soggetto politico completamente nuovo, che con un po’ di autocritica superi gli errori del passato. Il primo è appunto quello di non aver interrotto la collaborazione con il governo quando da Letta si è passati a Renzi e un’alleanza tattica e transitoria è diventata politica. Il secondo, gravissimo, è la scomparsa della questione settentrionale dalla nostra agenda".
E conclude: "Oggi né Fi né Ncd hanno interesse ad un’immediata caduta del governo, ma serve una sorta di Patto del Na2areno 2.0, con Renzi da una parte del tavolo ed Ncd con Fi dall’altra, quella destra. L’accordo dovrebbe essere su pochi punti precisi che riguardino le riforme".
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