"Le prossime ore che ci attendono saranno complicate e dense di speranza". Poi "c’e’ tra noi chi e’ piu’ ottimista sulla Russia nel mantenere gli impegni, e c’e’ chi lo e’ meno". Così Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa al termine del summit Nato a Newport, in Galles. "E’ normale che c’è chi è più ottimista, chi lo è meno sul mantenimento degli impegni da parte della Russia" rispetto alla crisi ucraina, "ma la Nato ha una posizione forte e unitaria, non è divisa al suo interno, così come è unita sull’Iraq".
Secondo il presidente del Consiglio, quella ucraina è "una situazione politica" ed "è nelle mani della Russia. Io credo e spero che Putin abbia il desiderio di porre realmente fine alle polemiche, agli scontri sul territorio e alle invasioni di sovranità. Oggi la partita è in mano alla Russia. Spero e penso che possa prevalere la saggezza".
La vicenda della crisi Ucraina-Russia "ovviamente non puo’ permetterci di dire che il problema e’ risolto con il cessate il fuoco, ne’ si puo’ immaginare che non sia accaduto niente. Ci muoviamo con un lavoro freno-acceleratore: tenere in piedi il canale del dialogo, che per noi e’ stato sempre fondamentale, e contemporaneamente verificare la concretezza dei passi in avanti che non possono essere dei voli pindarici ma devono essere concreti". "E’ un lavoro – aggiunge il premier – da verificare, ora dopo ora, nelle ore dense di speranza che ci attendono".
Sulla questione irachena "l’Italia ha dato la propria disponibilita’ a coordinare il proprio impegno nelle forme che nei prossimi giorni saranno messe a punto". Sulla coalizione annunciata da Kerry in seno alla Nato, Renzi spiega che l’Italia ne fa parte e "se questa immagina di intervenire in Iraq, senza un intervento di terra come e’ noto, mi auguro" che abbia "successo".
"Abbiamo già fatto dei passi in avanti per aiutare l’Iraq e le popolazioni del Kurdistan. Oggi il segretario stato Usa John Kerry ci ha proposto la creazione di una ‘core coalition’ di cui noi siamo parte".
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