Martina Giangrande, figlia del Carabiniere Giuseppe, rimasto ferito davanti a Palazzo Chigi ieri, durante una breve conferenza stampa, risponde ai giornalisti che le chiedono se potra’ mai perdonare l’attentatore che ha sparato a suo padre: “Non credo, non so, non penso; e oggi, comunque sia, non mi interessa”. “Sono fiera di mio padre che ha dedicato tutta la sua vita alle istituzioni”, ha affermato Martina, 23 anni, che tre mesi fa ha perso la propria madre.
La giovane ha ringraziato l’Arma dei carabinieri, “che in questo terribile momento ha assistito me e tutti miei famigliari". La ragazza, che si e’ commossa durante la conferenza, ha parlato di "una grande famiglia". "Anche i rappresentanti delle istituzioni, che mio padre stava con orgoglio difendendo, mi hanno trasmesso umanita’ e tranquillità", ha aggiunto. "Ringrazio il personale del policlinico Umberto I, la direzione tutta, e un grazie al direttore generale e sanitario”. "Spero che questo incidente successo a papa’ possa far capire un po’ di cose a tutti – ha proseguito -, che possa far riflettere e che tante cose possano migliorare". "Mi ha colpito la sensibilita’ del presidente della Camera, Laura Boldirini, che mi piacerebbe incontrare a breve".
Intanto il bollettino diffuso dall’ospedale Umberto I in questo momento, dice che Giuseppe Giangrande, "si e’ dimostrato risvegliabile, vigile, lucido, orientato e in grado di respirare autonomamente per un breve periodo". "Sono presenti segni di danno midollare ai 4 arti". "Il paziente – prosegue il bollettino – e’ stato in seguito nuovamente posto sotto sedazione e supporto ventilatorio. La prognosi rimane riservata".
Nel frattempo si apprende che il collega di Giangrande, Francesco Negri, il carabiniere ferito alla gamba destra ieri davanti a Palazzo Chigi, nei prossimi giorni dovra’ essere rioperato per ricomporre la frattura alla tibia destra. Ieri l’operazione e’ servita per disinfettare la ferita, mentre la prossima servira’ a ricomporre la frattura. Negri e’ ricoverato al terzo piano dell’ospedale San Giovanni nel reparto di ortopedia e traumatologia, II clinica. Per parecchie ore, stamani, i familiari di Negri sono rimasti accanto a lui: c’erano la madre, il padre, la fidanzata e la madre della fidanzata.
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