Il ‘mammismo’, che per il Vaticano e’ tra le forme di dipendenza che possono essere prese a esempio per la dichiarazione di nullita’ del matrimonio, ”e’ un fenomeno in continua crescita, che effettivamente mina il rapporto di coppia”. Lo afferma la sessuologa Alessandra Graziottin, direttrice del reparto di Ginecologia dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano.
”Il fenomeno dei ragazzi e delle ragazze che rimangono con i genitori fino a oltre 30 anni e’ noto – afferma l’esperta – c’e’ da parte dei figli un desiderio di rimanere nella ‘totipotenza’ dell’adolescenza, mentre i genitori sono gratificati dalla loro essenzialita’, un atteggiamento sicuramente sbagliato”. Questo porta alla mancata maturazione della persona, prosegue la sessuologa, ”che rimane sempre ‘figlio’ e non ‘uomo’ o ‘donna’, con un effetto su tutti gli aspetti relazionali, a partire da quello sessuale, con il rapporto che diventa una ‘ginnastica’ e non il segno di una relazione affettiva. Un conto e’ l’amore profondo, un conto la dipendenza patologica, che riguarda piu’ le mamme ma talvolta anche i padri”. Le conseguenze per la coppia sono devastanti, spiega Graziottin.
”Se non e’ risolto il rapporto genitoriale e’ impossibile stabilire un legame profondo con il partner, e questo si ripercuote sullo stesso progetto di famiglia, anche perche’ si instaurano dinamiche di confronto, per cui il partner viene sempre paragonato al genitore, che possono sfociare in veri psicodrammi”. ”Bene ha fatto il Vaticano – conclude la Graziottin – a rimarcare questo problema, e’ un segno di grande modernita’ e attenzione alle fragilita’ della coppia”.
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