“La sfida si avvicina. Mancano ormai davvero poche settimane alle elezioni dei Comites, previste per metà aprile. E vale la pena ricordare ai nostri connazionali l’importanza del voto per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero. Organismi che vengono considerati troppo spesso inutili, ma che comunque continuano ad essere gli unici organi istituzionali, elettivi, sul territorio, preposti alla difesa dell’interesse delle tante comunità italiane residenti nei cinque continenti”. Così Paolo Dussich, delegato nazionale del Comitato Tricolore nella Repubblica Dominicana e candidato al Comites di Panama con la lista Ctim.
“Lo so – prosegue l’imprenditore italiano da anni residente a Santo Domingo -, capisco la tentazione di tanti connazionali di non voler sentire più parlare di partecipare ad elezioni di Comites o CGIE. Siamo stati molto delusi, durante gli ultimi dieci anni, da chi siede all’interno dei nostri organi di rappresentanza. E capisco anche perché tanti italiani, residenti all’estero e non, siano stanchi di tutto ciò che ha a che vedere con la politica. Troppe ruberie, troppi scandali, troppo schifo abbiamo visto. Tanti, fra quelli che siedono in Parlamento, sono tutto meno che onorevoli.
Ma noi, amici, noi siamo italiani nel mondo. Viviamo all’estero. E non in Svizzera o in Germania, a un’ora di volo dall’Italia, e in un’Europa comunque molto bene organizzata, in continuo progredire, nonostante tutto. Noi stiamo dall’altra parte del mondo rispetto al nostro amato Stivale. Una distanza non soltanto geografica, badate bene, ma sociale, economica, politica. Dunque? Dobbiamo essere noi i primi a pensare a noi stessi. A ciò di cui abbiamo bisogno, a ciò che ci interessa difendere in quanto italiani nel mondo. E un Comites può servire anche a questo. A sollecitare servizi consolari degni di tale nome, a difendere quello che è il vero made in Italy, ma soprattutto a fare in modo che la comunità sia attiva, viva, attenta a ciò che succede intorno. Soprattutto, unita”.
“I Comites – sottolinea Dussich – nascono per essere punto di riferimento per i nostri connazionali che vivono lontano dalla propria madre Patria. Un aspetto da tenere ancor più presente per noi italiani residenti nella Repubblica Dominicana, abbandonati dalla nostra ambasciata, che ha chiuso lo scorso dicembre, e di conseguenza anche dal nostro governo. Noi non ci stiamo ad essere esclusi. Noi vogliamo esserci, noi vogliamo gridare forte all’Italia “presenti!”. Per questo, amici, mi candido al Comites di Panama. Per essere per tutti voi un anello di congiunzione tra la RD e la nostra ambasciata d’Italia a Panama. Per cercare, insomma, di rendervi la vita meno difficile. Vi chiedo di darmi fiducia per fare in modo che io possa aiutarvi con la forza di chi rappresenta tanti cittadini”.
“Ricordo, perché non tutti lo sanno, che il ruolo di chi fa parte dei Comites è puramente volontario. Nessun costo per la comunità, nessuno stipendio. Eppure – conclude il candidato del Ctim al Comites di Panama, se le persone che ne faranno parte saranno capaci e sensibili, potranno fare tanto per i propri connazionali. Chi vota, conta e fa contare i suoi eletti. Il nostro voto, dunque, conta. E farà contare nelle decisioni chi abbiamo eletto”.
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