"Il Cafonal romano e’ morto il 12 novembre del 2011, quando Berlusconi si e’ dimesso da Palazzo Chigi. Ora lo trovi solo a Milano… Monti, Letta e Renzi hanno avuto paura di Roma e hanno silenziato il Cafonal. Nessuno esce piu’. Renzi ha imposto a tutti di non andare a cene, feste, per non contaminarsi, e di tenere le mogli lontane perche’ non facciano comunella con le signore romane". A dirlo in un’intervista al settimanale OGGI e’ Roberto D’Agostino, che del Cafonal e’ il papa’, fondatore 15 anni fa del suo Dagospia.com, il sito piu’ informato, scorretto e compulsato da politici, manager e giornalisti.
Della durata del suo sito giornalistico dice: "Ha successo perche’ e’ basato sulla disintermediazione della notizia: se so qualcosa faccio un Flash! senza dover chiedere a caporedattore, direttore, editore. L’istantaneita’ e’ la regola, guarda Twitter, Periscope… Certo, non faccio pezzi di bella scrittura, ma che me frega se ho la notizia? Se no non duri 15 anni".
Sul fatto che lui stesso presenta Dagospia anche come "un sito porno", spiega: "Ho inserito link al porno dopo aver analizzato i siti di intellettuali americani. Il porno su Dagospia e’ un servizio sociale. La Rete e’ stata il volano di tante vite private: nessuno fa sesso come lo faceva prima di Internet, perche’ li’ magari ha visto che le sue fantasie non erano solo sue". E sulle tante querele ricevute taglia corto: "Ma che me frega a me delle querele".
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