Questo articolo, ragazzi, è per voi. Per voi che oggi avete venti, trenta, quarant’anni: ciò che sta accadendo in questo periodo nella politica italiana è la nascita di quella classe dirigente che vi accompagnerà almeno per i prossimi dieci anni, forse più. Gli italiani, tutti, vogliono una politica capace di guardare al futuro: e se per questo c’è bisogno di un passaggio di testimone fra chi ha gestito la cosa pubblica fino adesso e chi si propone per il domani, ben venga.
Matteo Salvini stravince alle primarie della Lega e fa a fettine Umberto Bossi, storico fondatore del Carroccio; Matteo Renzi straccia i suoi avversari, gli altri candidati alle primarie del Pd, e promette di fare piazza pulita della vecchia guardia dem; Giorgia Meloni, con i suoi Fratelli d’Italia, lavora alla destra di domani; Angelino Alfano prende il coraggio a due mani e decide per lo strappo da Silvio Berlusconi, per un Nuovo Centrodestra che – insiste l’ex segretario azzurro – vuole "costruire il centrodestra del futuro". Alfano non ha ancora affrontato lo scoglio delle primarie, ma i sondaggi – pur non arrivando a conquistare il consenso che ancora oggi riesce a raccogliere il Cavaliere – lasciano ben sperare.
Certo è che finalmente la politica italiana diventa un po’ più giovane; quelli che, a 60, 70 anni, parlano di futuro e di rinnovamento, nella migliore delle ipotesi dovrebbero essere capaci di una visione e di una profezia, mentre spesso nascondono il desiderio di fermare il tempo e di vivere la continuità della propria storia personale. Basta lasciare che altri immaginino il futuro per noi. E’ scesa in campo una nuova generazione, preparata e consapevole, che vuole guardare al domani con i propri occhi, senza più cedere ai padri la cabina di comando. E che aggiunge alla passione e al vigore della gioventù, la capacità di essere protagonista del suo tempo e di poter guardare lontano.
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