Matteo Renzi, chiudendo l’XI conferenza degli ambasciatori d’Italia alla Farnesina, parla anche di fisco: “Con la riduzione del costo per le imprese dal combinato Ires-Irap, vogliamo portare il costo della tassazione sul profitto al 24% nel 2017: l’obiettivo che ci poniamo è un punto sotto la Spagna". "L’Italia torna a investire per dimostrare che non è più il Paese delle tasse, grazie alle riforme già fatte e a quelle programmate per i prossimi anni, dove dovremmo ottenere il calo della pressione fiscale per 50 miliardi di euro".
Con le riforme, "l’Italia si è rimessa in moto e continuerà a farlo". Per quanto riguarda la riforma costituzionale, "entro il 15 ottobre sarà approvata al Senato e poi ci sarà il referendum confermativo, elemento chiave del dibattito politico".
Il presidente del Consiglio è convinto che di questo passo "l’Italia si avvierà verso un futuro straordinario" e che "tra 20 o 30 anni sarà leader in Europa e nel mondo, un Paese guida anche nei valori".
AFRICA Renzi torna a parlare del ruolo centrale dell’Africa nella politica estera italiana: "L’Italia è per definizione un ponte tra l’Europa e l’Africa e se non riusciamo a farlo capire in Europa significa che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe". Il premier aggiunge che sull’Africa c’è "un investimento strategico, culturale, educativo e valoriale da parte del nostro Paese".
TERROSIMO "La battaglia contro il terrorismo non deve avere i connotati dello scontro di civiltà ma serve la presa d’atto di una situazione devastante. I luoghi simbolo degli attentati sono luoghi di espressione delle nostre identità culturali e non possiamo sottovalutarlo, perché affermare le ragioni della presenza italiana nel Mediterraneo significa affermare un’idea di valori che è il vero motivo per cui siamo sotto assedio". Secondo il presidente del Consiglio "c’è bisogno di ricostruire un’identità europea che non possa essere forgiata sull’elemento negativo verso qualcun altro".
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