"Credo che questa volta i 5 Stelle saranno della partita". La partita di cui si paria è quella del Quirinale e in un’intervista al Corriere della Sera il vice presidente della Camera Roberto Giachetti (Pd) sottolinea che "alcune dichiarazioni, pubbliche e private, di esponenti del Movimento sembrano far intendere questa volontà. È possibile che presentino candidati loro, ma non escludono affatto di valutare i nostri". Naturalmente, ribadisce Giachetti, nella partita per il Quirinale il Partito democratico cerca comunque "un accordo che coinvolga il maggior numero di forze politiche, la maggioranza, ma anche Forza Italia e 5 Stelle".
C’è poi il rischio che una parte del Pd si smarchi ma secondo Giachetti "se guardiamo ai dissensi su Jobs act e riforme, non mi preoccuperei molto dei numeri. Con il voto segreto può succedere tutto e il contrario di tutto. Potrebbe esserci qualche franco tiratore nel Pd. Ma, anche nei 5 Stelle, se decidessero di non appoggiare il nostro candidato". In particolare i fuoriusciti del Movimento, che "sono molti ma ognuno ha una posizione diversa, però se si mettessero d’accordo su un nome, avrebbero un peso".
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