Si è svolta lunedì pomeriggio la tradizionale cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Alla cerimonia, nel Salone dei Corazzieri, hanno presenziato il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il presidente della Corte Costituzionale, Alessandro Criscuolo. Assente il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rimasto ad Arcore.
Nel lungo discorso pronunciato da Mattarella nemmeno un pensiero per i nostri marò. Lo sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli che ha partecipato ai saluti alle alte cariche istituzionali del presidente della Repubblica presso il Quirinale. "Buon Natale e buone feste al presidente Mattarella. Certamente migliori di quelle che trascorrera’ Salvatore Girone, per la quarta volta lontano dalla famiglia e, ciononostante, nemmeno menzionato con Massimiliano Latorre nella lunga prolusione del Capo dello Stato. C’e’ stato un pensiero per tutti, non per i due Marò".
IL DISCORSO "Avere cura della Repubblica vuol dire riproporne l’unita’ con l’intelligenza delle nuove sfide e delle nuove opportunita’. Unita’ tra il Nord, il Centro e il Meridione. E tra le generazioni. Nessuno si salva da solo. Soltanto insieme possiamo affrontare i grandi cambiamenti". Così Mattarella, e ancora: "Occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilita’. Sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l’etica degli intermediari, bancari e finanziari". Così il capo dello Stato parlando "dei gravi e recenti episodi relativi ad alcune banche locali". "Il nostro sistema creditizio ha resistito ai colpi della crisi, dimostrandosi piu’ solido degli altri. Lo attesta il fatto che non abbiamo dovuto effettuare salvataggi bancari miliardari, a differenza di quanto avvenuto per le banche di altri Paesi dell’Unione europea, dove debiti privati sono stati trasformati in debiti pubblici".
"La portata delle migrazioni crea comprensibili preoccupazioni nelle nostre popolazioni". "E’ un’illusione pensare di proteggersi con muri e fili spinati", ha aggiunto, "E’ un errore storico ritardare la necessaria azione comunitaria". "A fronte di tanti bambini morti in mare, giorno dopo giorno, assume un sapore crudelmente e beffardo ferire la dignita’ stessa dei migranti, prevedendo addirittura di spogliarli dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga dalle tribolazioni nei paesi natali, come si propone di fare un paese dell’Unione. Una misura che riconduce la memoria i momenti piu’ oscuri dell’Europa", ha proseguito Mattarella facendo riferimento, non citandola direttamente, a una norma in discussione in Danimarca.
"Il Parlamento e’ impegnato in un’ampia riforma della costituzione", "da parte mia non entro nel merito di scelte che appartengono alla sovranita’ del Parlamento e che, stando agli auspici formulati da ogni parte, saranno poi sottoposte a referendum popolare. Osservo soltanto che il senso di incompiutezza rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti, l’alimentare sfiducia all’interno verso l’intera politica e all’esterno verso la capacita’ del paese di superare gli ostacoli".
Per Mattarella il 2015 e’ stato "un anno davvero impegnativo per il nostro Paese, e per l’Europa di cui siamo cittadini". Il presidente ha ringraziato "vivamente" il presidente del Senato Pietro Grasso che ha parlato prima di lui "per le parole cordiali – sottolinea Mattarella – che ha voluto rivolgermi e per le interessanti considerazioni da lui svolte a conclusione di un anno davvero impegnativo".
"La violenza terroristica ha fatto ingresso nei nostri luoghi e nella nostra vita: dobbiamo sconfiggerla, con le armi della civilta’ che abbiamo costruito. Vincere l’estremismo vuol dire innanzitutto non farci snaturare. La necessaria azione di contrasto, volta a garantire la sicurezza, sara’ piu’ forte se accompagnata dalla testimonianza di valori, di principi, di diritti umani universali".
"Il 2015 si chiude con un segno positivo per il prodotto interno e per l’occupazione. Certo, è ancora insufficiente per compiacerci della ripresa, sapendo che un gran numero di nostri concittadini cerca ancora lavoro, che tante famiglie vivono tra le difficoltà o addirittura al di sotto della soglia di povertà". "Non credo che sia realisticamente immaginabile – ha avvertito il Capo dello Stato – che la crescita o la ripresa determinino un ritorno automatico agli equilibri e alle condizioni precedenti alla crisi. Penso che persino la parola ‘crisi’ talvolta rischi di indurci in errore: siamo di fronte a un cambiamento epocale. Assistiamo alla continua modifica della distribuzione dei pesi e delle influenze su scala planetaria. Il mondo è sempre più interdipendente".
RENZI, OTTIMO DISCORSO "Un ottimo discorso, molto bello". Così il premier, Matteo Renzi, richiesto di un commento sul discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dello scambio di auguri con le alte cariche istituzionali. L’occasione anche per qualche battuta di spirito, che lo stesso Renzi racconta ai cronisti: "Abbiamo scherzato sulla cravatta del presidente Grasso. Per me aveva sopra dei gufi… Poi Mattarella è stato bravissimo e ha detto che erano civette…". Renzi si è trattenuto nel salone delle feste per il brindisi solo per pochi minuti. Il tempo di scambiare ancora qualche battuta con il presidente Mattarella, con i presidenti delle Camere, con il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, con il ministro dell’Economia Padoan. Poi ha lasciato il Quirinale.
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