Daniela Santanchè, intervistata dalla Repubblica, lancia un messaggio a Enrico Letta: “Letta è il presidente del Consiglio del Pd e gli italiani se la prenderanno con lui se il suo partito voterà per far decadere Berlusconi dal Senato. Sarà la sua prima e ultima volta a Palazzo Chigi". Secondo la pasionaria del Popolo della Libertà, la legge Severino "è controversa, ma a me non interessano i tecnicismi giuridici. Mi interessa che il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica ripristinino la democrazia mutilata dalla sentenza del 1° agosto. Mi sono stupita che al Meeting Letta abbia parlato di tutto, ma non della riforma più importante: quella della giustizia".
L’amazzone azzurra vuole “che la sentenza di Berlusconi sia emessa dal popolo italiano, non da funzionari statali organici a un disegno politico", "il mio sospetto è che il Pd in tutti questi anni sia stato complice di questi magistrati. Oggi il Pd ha una grande possibilità per fugare questo dubbio: non consentire ai magistrati di estromettere Berlusconi dalla politica". In caso contrario "escludo che i nostri ministri vorranno sedersi allo stesso tavolo con chi ha deciso che Berlusconi deve stare in cella".
"Noi staniamo il Pd. Loro ci odiano e odiano Berlusconi, ma visto che sono attaccati alle poltrone di governo non fanno nulla. Dessero invece retta ai loro militanti alle feste de l’Unità, li ascoltino! I militanti chiedono di non stare con noi al governo. Io li rispetto, hanno più coerenza dei loro dirigenti". E ribadisce che Berlusconi sceglierà il carcere: "Sono sicura che non chiederà la grazia, né i domiciliari o l’affidamento ai servizi sociali. Il suo motto è onore e coraggio".
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